Seguici su

Cronaca

Morì travolto in superstrada. L’automobilista condannata per omicidio

Pubblicato

il

L’automobile era in avaria ed erano stati costretti a fermarsi lungo la superstrada, all’altezza di Cossato. Scesi, stavano cercando di spingerla a mano, quando era arrivata la Fiat Panda condotta da una donna, D.Z., 44 anni, residente a Biella, e aveva travolto uno di loro.

L’automobile era in avaria ed erano stati costretti a fermarsi lungo la superstrada, all’altezza di Cossato. Scesi, stavano cercando di spingerla a mano, quando era arrivata la Fiat Panda condotta da una donna, D.Z., 44 anni, residente a Biella, e aveva travolto uno di loro.
Era tragicamente morto in questo modo, il 20 dicembre del 2015, Tarik Reguig, trentunenne di origini marocchine, residente in provincia.
La vicenda è approdata nei giorni scorsi al tribunale di Biella, davanti al giudice per le indagini preliminari Anna Ferretti, che ha condannato l’imputata di omicidio colposo a sette mesi di reclusione, oltre alla sospensione della patente per un anno.
Un incidente drammatico, quello costato la vita al giovane nordafricano. In viaggio a bordo di una Fiat Bravo insieme a due connazionali, era sceso dal veicolo dopo che questi era andato in panne. Nessuno dei tre uomini  in quel momento aveva pensato a quanto potesse essere pericoloso un comportamento del genere. E infatti, pochi minuti più tardi, era arrivata l’automobile condotta dalla 44enne, che aveva travolto in pieno Tarik Reguig.
Finito sotto al veicolo, ma ancora cosciente, il 31enne era stato soccorso da un’ambulanza del 118 e dai vigili del fuoco, che avevano dovuto sollevare il mezzo per poter estrarre il ferito e prestargli le prime cure. Una volta liberato, però, le sue condizioni erano subito peggiorate, tanto che tutti i tentativi di rianimarlo, fatti dai medici del pronto soccorso dell’ospedale di Ponderano, dove era stato trasportato con estrema urgenza, si erano alla fine rivelati vani.
L’uomo era morto per le gravissime lesioni interne riportate nell’incidente stradale. Anche l’automobilista era stata colta da malore e soccorsa.
Secondo il capo di imputazione, la sua colpa sarebbe stata quella di aver percorso quel tratto di strada a una velocità superiore a quella consentita. A stabilirlo sono stati gli accertamenti effettuati dai carabinieri, immediatamente giunti sul posto.

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook