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Cronaca

L’addio a Olimpia Peuto, simbolo della Resistenza biellese

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E’ stato celebrato venerdì mattina il funerale con rito civile di Olimpia Peuto la donna scomparsa mercoledì scorso all’età di 89 anni.

E’ stato celebrato venerdì mattina il funerale con rito civile di Olimpia Peuto la donna scomparsa mercoledì scorso all’età di 89 anni.

Olimpia, considerata il simbolo della Resistenza femminile biellese, è stata salutata proprio come avrebbe voluto lei, con tanto di bandiere partigiane che l’hanno accompagnata in questo suo ultimo viaggio con il rintocco delle note musicali di Bella ciao,  Fischia il vento e di molte altre canzoni partigiane.

Classe 1926, era cresciuta in una famiglia di operai. Nel pieno della sua gioventù, durante la Seconda Guerra mondiale si era dedicata anima e corpo all’antifascismo. Aveva costruito intorno a sé vera e propria muraglia morale per proteggere i partigiani, tra i primi suo fratello Renè. Non voleva essere definita una staffetta, ma da Biella portava gli ordini a Curino, celandosi dietro la professione di una tranquilla ragazza di paese, lavorava difatti come tessitrice presso la ditta Rivetti. Chi ha avuto modo di conoscerla, la ricorda come una donna combattiva, dal carattere molto forte ma allo stesso tempo gentile e sempre disponibile verso il prossimo.

«Mia mamma era una persona che sapeva il fatto suo – commenta Luciano Guala -. Era molto severa, ma ha saputo trasmettermi dei buoni e veri  valori. Ha avuto la sfortuna di restare vedova in età ancora abbastanza giovane, mio papà Alfio è mancato 26 anni fa. Di lei ho tanti bei ricordi, tra questi me ne viene sempre in mente uno particolare. Era l’anno 1994, quando ci recammo a Torino per manifestare contro il Governo Berlusconi. Ricordo la mamma in prima fila ad aprire questo lungo serpentone di manifestanti. E’ un episodio che porterò sempre nel mio cuore». Anche il sindaco di Ronco Carla Moglia ricorda Olimpia come una donna eccezionale: «E’ stata una persona che ha dato tanto al nostro paese, si è spesa anche in qualità di consigliere comunale. Ci mancherà molto».

Mauro Pollotti

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