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Cronaca

L’addio al “compagno” Romolo

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“Compagni, avanti! Il gran partito noi siam dei lavorator. Rosso un fior c’è in petto fiorito, una fede c’è nata in cor”. Sono state le parole del testo dell’Internazionale, quelle di Fischia il Vento e Bella Ciao a dare l’ultimo saluto mercoledì a Romolo Minari, scomparso lunedì scorso all’età di 92 anni.

“Compagni, avanti! Il gran partito noi siam dei lavorator. Rosso un fior c’è in petto fiorito, una fede c’è nata in cor”. Sono state le parole del testo dell’Internazionale, quelle di Fischia il Vento e Bella Ciao a dare l’ultimo saluto mercoledì a Romolo Minari, scomparso lunedì scorso all’età di 92 anni.

Al funerale, celebrato come da sua volontà in forma civile, in molti hanno voluto essere presenti per porgergli l’estremo saluto. Oltre ai suoi cari, tanti amici e molti semplici conoscenti.

Durante il corteo a piedi partito dalla sua abitazione di Ponderano, sulle note della banda musicale, non passava inosservato il gonfalone dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia). Romolo durante la Seconda Guerra Mondiale aveva infatti deciso di affrontare l’occupazione nazifascista combattendo tra le fila dei sostenitori della libertà. Il suo nome di battaglia era “Momo”, combatteva con i ragazzi della Brigata Garibaldi.

Romolo, aveva iniziato a lavorare all’età di 13 anni alle dipendenze della Filatura Biellese: «Era un gran lavoratore – spiega la moglie Rita -. E’ rimasto in azienda per 43 anni. Lo ricordo come un uomo fantastico e tutto d’un pezzo. Alla famiglia non ha mai fatto mancare nulla». Alle sue parole fanno eco quelle del figlio Dario: «Papà mi ha trasmesso tutti i suoi valori più importanti, gliene sarò grato per tutto il resto della mia vita».

 

Mauro Pollotti
paesi@nuovaprovincia.it

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