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Cronaca

“Io, accoltellata da mio marito ecco come sono ridotta”

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Alla vigilia della festa della donna, la terribile storia che vede protagonista una biellese ha ottenuto la ribalta nazionale.
Barbara  Portela ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, raccontando com’è la sua esistenza oggi, dopo aver rischiato di morire a Cavaglià, dove viveva, ed essersi poi sentita abbandonata anche dallo Stato. Aggredita e accoltellata in casa dal marito, nella notte del 7 settembre 2014, riuscì a scappare e venne soccorsa dai vicini.

Alla vigilia della festa della donna, la terribile storia che vede protagonista una biellese ha ottenuto la ribalta nazionale.
Barbara  Portela ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, raccontando com’è la sua esistenza oggi, dopo aver rischiato di morire a Cavaglià, dove viveva, ed essersi poi sentita abbandonata anche dallo Stato. Aggredita e accoltellata in casa dal marito, nella notte del 7 settembre 2014, riuscì a scappare e venne soccorsa dai vicini.
Arrivata all’ospedale in gravi condizioni, alla fine si salvò.
Oggi, con un’invalidità biologica del 65 per cento, per lei è difficile ricominciare, come ha raccontato al Corriere della Sera, dopo aver ricostruito i primi tempi vissuti con un uomo che lei stessa ha definito malato, l’inizio dell’incubo e i drammatici momenti di quella notte.
E’ difficile andare avanti anche perché non Barbara ha mai ottenuto un risarcimento dall’ex compagno. L’uomo si è suicidato mentre si trovava agli arresti domiciliari, dovendo scontare sette mesi per quanto successo.
“E’ disoccupata, non può pagarsi lo psicologo, fatica a trovare lavoro perché invalida – scrive tra l’altro Jacopo Storni per descrivere la situazione della ex maestra d’asilo -. Si porta dietro tantissimi dolori. Non solo psicologici. Ha problemi di deambulazione, cammina con difficoltà, viaggia con una strettissima pancera per attutire i dolori alla pancia. Ha problemi all’intestino. Il lavoro è un miraggio”.
Proprio dalle pagine del Corriere della Sera, dopo aver denunciato la propria situazione, raccontando di essersi sentita abbandonata anche dalle istituzioni, la quarantenne ha lanciato un appello a tutte le persone vittime di situazioni simili a quella da lei vissuta: “Se i vostri compagni sono violenti, andate via, non vi fate abbindolare, non restate prigioniere, cercate aiuto”.

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