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Cronaca

Il gallo canta troppo presto e il vicino di casa si rivolge all’avvocato

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A volte il gallo canta… troppo presto. È un’insolita lettera quella che è giunta sotto agli occhi del sindaco di Bioglio. Ma non è il classico caso di lite o di lamentele che riguardano l’operato della politica comunale. Si tratta, invece, di una circostanza perlomeno curiosa quella che ha spinto un uomo residente a Bioglio ad incaricare l’avvocato Paolo Basso di scrivere una lettera e di spedirla al primo cittadino.

A volte il gallo canta… troppo presto.

È un’insolita lettera quella che è giunta sotto agli occhi del sindaco di Bioglio. Ma non è il classico caso di lite o di lamentele che riguardano l’operato della politica comunale. Si tratta, invece, di una circostanza perlomeno curiosa quella che ha spinto un uomo residente a Bioglio ad incaricare l’avvocato Paolo Basso di scrivere una lettera e di spedirla al primo cittadino.

L’oggetto della lamentela, presentata all’attenzione del sindaco Stefano Ceffa, riguarda il gallo del vicino che, come tutti gli esemplari maschi della sua specie, all’alba fa sentire il suo canto rendendo impossibile il riposo, data l’ora del “concerto” in cui l’animale decide di esibirsi. Il pennuto, probabilmente, si sente il bellissimo e intonatissimo “Chanticleer” dei “Canterbury Tales”, non considerando che la sua splendida voce possa, in qualche modo, disturbare i vicini di casa umani che ancora si trovano nel beato mondo dei sogni. Infatti, secondo le lamentele del cittadino biogliese, il “chicchirichì” dell’animale disturberebbe il sonno e renderebbe impossibile riposare durante quelle ore che precedono di poco il momento della sveglia.

«Dopo aver ricevuto la segnalazione – spiega il sindaco Stefano Ceffa – abbiamo provveduto a risolvere la controversia entro la serata di giovedì. Il cittadino si lamentava del disturbo che il gallo tutte le mattine gli arrecava rendendogli difficile, se non impossibile, dormire. Il riposo, soprattutto in queste nostre vite così frenetiche, è importante e fondamentale. Con un minimo di buon senso e di mediazione, grazie anche all’aiuto e al supporto del comando dei carabinieri, la situazione di disagio patita dal cittadino è stata risolta in base alle normative vigenti. Non credo, comunque, che il gallo sia stato felice della soluzione che si è deciso di adottare».

Nessuno ci vuole dire chiaramente come sia stato risolto il problema. E la cosa ci fa pensare che il povero galletto abbia fatto una brutta fine. Speriamo solo non sia stato spennato e servito con un piatto di patate.

Mario Monteleone

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