Cronaca
Gabriele Balanzino, 5 mesi all’uomo a cui cadde dalle braccia
Un anno fa, il 13 maggio 2013, il piccolo Gabriele Balanzino moriva per un colpo alla testa preso mentre giocava con un amico della madre. A distanza di dodici mesi si è concluso con un patteggiamento il procedimento penale nei confronti dell’uomo.
Un anno fa, il 13 maggio 2013, il piccolo Gabriele Balanzino moriva fatalmente per un colpo alla testa preso mentre giocava con un amico della madre. A distanza di dodici mesi si è concluso con un patteggiamento il procedimento penale nei confronti dell’uomo.
Il gioco era quello che tanti genitori e adulti fanno spesso con i bambini, prendendoli in braccio e lanciandoli per aria. Quella volta qualcosa è andato storto, il bimbo di due anni e mezzo dev’essersi sbilanciato ed è sfuggito dalle braccia dell’uomo, cadendo a terra e battendo la testa.
Inutili le corse all’ospedale, il piccolo si sarebbe spento poche ore più tardi per un’emorragia cerebrale.
Il collega della madre, che si è trasferito in un altro Paese pochi giorni dopo l’incidente dal quale non si è mai ripreso, ha dunque patteggiato cinque mesi di reclusione, poi sospesi dal giudice Claudio Passerini.
Ora si aprirà il processo civile. Il padre di Gabriele ha chiesto circa un milione e 700mila euro di risarcimento, mentre la madre del bimbo ha rinunciato a costituirsi parte civile.
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