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Cronaca

Eric Repetto vince il primo premio del Certamen Augusteum Taurinense

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Il Liceo Classico G. e Q. Sella porta a casa un’altra vittoria in competizioni nazionali e tiene alto il nome dell’istruzione biellese in Italia: lo fa grazie ad Eric Repetto, studente del quinto anno e da giovedì 26 febbraio vincitore del primo premio del Certamen Augusteum Taurinense, svoltosi il 25 tra i banchi del Liceo Cavour di Torino. Il Certamen consisteva in tre sezioni: una di traduzione dal Latino, una dal Greco e una di civiltà, per un totale di 71 partecipanti da tutta Italia e dal Belgio.

Il Liceo Classico G. e Q. Sella porta a casa un’altra vittoria in competizioni nazionali e tiene alto il nome dell’istruzione biellese in Italia: lo fa grazie ad Eric Repetto, studente del quinto anno e da giovedì 26 febbraio vincitore del primo premio del Certamen Augusteum Taurinense, svoltosi il 25 tra i banchi del Liceo Cavour di Torino. Il Certamen consisteva in tre sezioni: una di traduzione dal Latino, una dal Greco e una di civiltà, per un totale di 71 partecipanti da tutta Italia e dal Belgio.

Eric, che da qualche mese collabora con il nostro giornale, ha battuto gli altri 52 ragazzi cimentatisi nella prova di Latino, aggiudicandosi la vittoria e il premio in denaro (600 euro).

Come ci si sente a vincere un Certamen?

“E’ una bellissima sensazione, anche perché non me l’aspettavo proprio! Il brano da tradurre era tratto da Svetonio, e in molti l’avevamo trovato difficile; mi ero anche bloccato all’inizio e ho dovuto terminare la traduzone di corsa, alla fine ero così demoralizzato che al momento di scrivere il commento al testo ho anche pensato di lasciar perdere perché non avrei fatto in tempo. Se l’avessi fatto mi avrebbero squalificato!”

E poi invece la premiazione; un momento magico…

“Così magico che me lo sono perso! Ero sicuro di non aver vinto, così il giorno della premiazione ho preferito rimanere a scuola per prepararmi meglio per alcune verifiche; quando mi hanno chiesto ho detto ai miei compagni che avevo fatto una pessima traduzione e mi sono messo a studiare.

Nel frattempo la mia insegnante di latino e i miei compagni di scuola che avevano partecipato alla prova erano presenti alla premiazione e han dovuto ritirare i premi al mio posto, credo si possa dire che sono stato premiato in contumacia (ridendo, ndr)! In ogni caso il momento in cui poi la mia professoressa mi ha consegnato il premio è stato più che sufficiente: devo ringraziare lei e la scuola per la preparazione che mi hanno dato, e anche i miei compagni di classe, che hanno creduto più di me che io potessi vincere”.

Molti obietterebbero che studiare Greco e Latino al giorno d’oggi non serve a molto più che a vincere competizioni come questa o a proseguire in limitati settori dell’università, senza riflessi sulla vita di ogni giorno. Che cosa ne pensi?

“Di sicuro è difficile pensare subito ad un’applicazione diretta. E’ vero che Greco e Latino sono le origini della nostra lingua, e spesso aiutano a capire il significato e l’evoluzione di parole italiane e straniere, ma non vuol certo dire che la comprensione dell’italiano non sia possibile senza.
Studiare la letteratura antica nella sua lingua originale è senza dubbio tutt’altra cosa che studiarla in traduzione, ma credo che il vantaggio più importante sia l’apprendimento della capacità analitica: Latino e Greco al Liceo non si studiano come si fa di solito con le lingue vive, bisogna essere in grado di analizzare e scomporre ciascuna frase e mettersi di fronte a strutture anche molto diverse da quelle cui siamo abituati; forse sotto questo punto di vista è persino più utile di matematica!

E’ il motivo per cui i miei genitori mi hanno convinto a venire al Classico, e credo che chiunque abbia un po’ di buona volontà dovrebbe studiare queste lingue: qualunque strada si segua sono un investimento per il futuro”.

red.sp

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