Cronaca
Domanda soldi per i parenti malati, ma è una truffa
Indagata dalla Squadra Mobile della Questura di Biella l’autrice di una tentata estorsione.
Nel 2016 un giovane biellese per circostanze fortuite conosceva un uomo con il
quale intrecciava un rapporto di amicizia, nel corso del quale la stessa carpendo la bontà e la
sensibilità dell’amico, si faceva elargire dallo stesso, in diverse circostanze, svariate somme di
denaro.
Indagata dalla Squadra Mobile della Questura di Biella l’autrice di una tentata estorsione.
Nel 2016 un giovane biellese per circostanze fortuite conosceva un uomo con il
quale intrecciava un rapporto di amicizia, nel corso del quale la stessa carpendo la bontà e la
sensibilità dell’amico, si faceva elargire dallo stesso, in diverse circostanze, svariate somme di
denaro che a suo dire dovevano essere destinate alla cure mediche dei propri famigliari.
Successivamente il giovane al fine di sottrarsi alle continue richieste di denaro della donna
decideva di interrompere ogni rapporto con la stessa, arrivando persino a cambiare il proprio
numero di telefono.
In data 21.03. u.s. il giovane incontrava casualmente la ragazza, la quale lo “rimproverava”
per non essersi più fatto sentire e nella circostanza le chiedeva di consegnargli la somma di 1000
Euro, minacciandolo in caso contrario che si sarebbe recata in Questura, in quanto era stata
convocata per firmare una denuncia a suo carico e per effetto della quale sarebbe stato
condannato a 7 anni di carcere. Il giovane spaventato per l’ingiusto danno prospettato, si
accordava con la ragazza per la consegna dei 1000 Euro, per il pomeriggio del 23.03. u.s., che
avrebbe dovuto avvenire presso i “Giardini Zumaglini” di Biella.
Lo stesso rendendosi conto di essere oggetto di un estorsione si recava presso la questura
di Biella doveva raccontava formalizzava la denuncia su quanto accadutogli.
Alla luce di quanto emerso gli investigatori della Squadra Mobile organizzavano un mirato
servizio di osservazione nella zona fissata per l’incontro, dove notavano sopraggiungere la
ragazza che, nella circostanza risultava accompagnata da altri due soggetti.
Nella circostanza la donna apportando un cambiamento al programma per il ritiro della somma da
estorcere , quasi potesse aver intuito “ la trappola” preparata dagli uomini della Mobile, invitava
il giovane a seguirla in luogo più appartato all’interno dei “Giardini Zumaglini”.
Atteso che le evoluzioni dei fatti poteva mettere a rischio l’incolumità della vittima , il
personale operante decideva di intervenire e bloccare tutti i protagonisti dell’episodio delittuoso
in argomento.
La ragazza veniva identificata in una cittadina rumena, che al termine degli atti di rito
veniva indagata in stato di libertà per tentata estorsione e successivamente messa a
disposizione del locale ufficio Immigrazione, che provvedeva all’accompagnamento presso il CIE di
Roma, per il rimpatrio.
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