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Cronaca

Botte alle mogli, assolti due mariti

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Botte, insulti, minacce e una vita d’inferno, vissuta nel terrore perenne e tra violenze che lasciano tracce indelebili. I numeri relativi ai reati di violenza domestica o di stalking sono da brivido, sessanta i casi chiusi soltanto nell’ultimo anno: storie malate, che continuano a ripetersi e a ripresentarsi, quasi ogni giorno, sui tavoli della Procura.

Botte, insulti, minacce e una vita d’inferno, vissuta nel terrore perenne e tra violenze che lasciano tracce indelebili. I numeri relativi ai reati di violenza domestica o di stalking sono da brivido, sessanta i casi chiusi soltanto nell’ultimo anno: storie malate, che continuano a ripetersi e a ripresentarsi sui tavoli della Procura.

Le ultime due si sono concluse proprio nei giorni scorsi davanti al giudice Paola Rava del tribunale di Biella. Assolti entrambi gli imputati: il primo, 37 anni, di Cavaglià, era accusato di vari episodi di maltrattamento nei confronti della moglie, avvenuti tra il 2000 e il 2008 a Biella, Candelo e Cavaglià. Il pubblico ministero insieme all’avvocato di parte civile aveva chiesto per lui la condanna a un anno e mezzo di reclusione, ma il giudice ha optato per l’assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste”.

Stesso finale per il caso che vedeva imputato un 53enne marocchino, le cui vessazioni nei confronti della moglie si sarebbero protratte per quattro lunghi anni, complice il troppo alcol in circolo. Durante l’udienza la donna aveva affermato di averlo perdonato perché “queste cose succedevano prima, quando era ubriaco, adesso non più”.

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