Cronaca
Ancora grave il 20enne massacrato di botte
Resta grave il ventenne residente a Pray massacrato di botte nella maxi rissa di sabato scorso a Borgosesia, ma fortunatamente è fuori pericolo. Il giovane, descritto da tutti come un ragazzo in gamba, tranquillo e bene inserito nella comunità, è adesso ricoverato al Sant’Andrea di Vercelli, dopo essere stato trasferito dall’ospedale Maggiore di Novara, dove fino a pochi giorni fa si trovava in coma farmacologico.
Resta grave il ventenne residente a Pray massacrato di botte nella maxi rissa di sabato scorso a Borgosesia, ma fortunatamente è fuori pericolo. Il giovane, descritto da tutti come un ragazzo in gamba, tranquillo e bene inserito nella comunità, è adesso ricoverato al Sant’Andrea di Vercelli, dopo essere stato trasferito dall’ospedale Maggiore di Novara, dove fino a pochi giorni fa si trovava in coma farmacologico.
L’aggressione, avvenuta fuori dalla discoteca Corona di Borgosesia, non è stata una resa dei conti tra gang. I ragazzi biellesi sarebbero stati infatti letteralmente circondati da una ventina di giostrai di origini italiane, tra i trenta e i cinquant’anni, dopo una discussione degenerata con alcuni di loro degenerata nella violenza. Pare che gli uomini si siano avventati su sette-otto ragazzi, armati di spranghe. Qualcuno sostiene anche di coltelli. La gravità di quanto stava succedendo fuori dal locale, purtroppo, forse è stata compresa troppo tardi.
I carabinieri intervenuti sul posto si sono trovati davanti alla tragica situazione. La dinamica è ancora in fase d’accertamento e sull’episodio ci sono versioni contrastanti, ma pare che il giovane biellese, intervenuto in difesa di alcuni suoi amici, forse nel tentativo di fare da paciere, sia stato trovato sdraiato a terra, ricoperto di sangue. Era stato immobilizzato e preso a calci e pugni da alcuni degli uomini coinvolti.
Il ventenne adesso presenta diverse microfratture, un trauma cranico, un ematoma grave al cranio e rischia la perforazione del timpano.
Un altro ragazzo di 23 anni, sempre residente in Valsessera, è stato operato nei giorni scorsi alla mandibola.
Sull’episodio è stata subito avviata un’indagine. Adesso spetterà ai carabinieri accertare quanto effettivamente accaduto la scorsa settimana. Una cosa però è certa, telecamere di sorveglianza e testimonianze di tutti i presenti saranno fondamentali per ricostruire con esattezza i fatti e comprendere come e perché una discussione sia potuta degenerare in questo modo. Sono infatti queste le situazioni in cui l’omertà deve essere dimenticata.
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