Cronaca
A Biella vive un presunto terrorista islamico
A darne notizia, è il settimanale “L’Espresso”, in un ampio servizio a cura del giornalista d’inchiesta Paolo Biondani. «Alla fine di luglio – scrive Biondani – fra Trieste e Venezia, è stato pedinato, fermato e interrogato un cittadino italiano di 21 anni, nato e cresciuto a Biella da una regolarissima famiglia di origine marocchina».
Cos’hanno in comune Biella, la Siria e il terrorismo di matrice islamica? Fino a ieri avremmo risposto nulla, oggi invece emerge un nuovo inquietante scenario. La presenza di cittadini europei tra gli integralisti che portano avanti la jihad è ormai un dato di fatto. Non fanno eccezione gli italiani. E tra questi pare ci sia anche un giovane nato e cresciuto a Biella.
Il classico bravo ragazzo, proveniente da una buona famiglia. Ma che sarebbe un vero e proprio potenziale “terrorista della porta accanto”.
A darne notizia, è il settimanale “L’Espresso”, in un ampio servizio a cura del giornalista d’inchiesta Paolo Biondani.
Biondani affronta in generale il problema dei terroristi della porta accanto, scattato in tutta Europa. «Intelligence e governi – scrive – parlano apertamente di rischio terrorismo “a casa nostra” proprio a causa del gran numero di cittadini europei andati a combattere tra le fila dello stato islamico e di varie formazioni fondamentaliste».
E il timore è che, come già avvenne in passato, in occasione di altre “Guerre Sante”, i combattenti di queste brigate internazionali una volta tornati in patria importino attentati e diffondano il credo estremista Un pericolo che riguarda anche l’Italia e il cui spettro sembra rilfettersi in qualche modo, anche su Biella.
«Che le nostre forze di polizia – si legge ancora – da mesi abbiano cominciato a schedare riservatamente i primi integralisti che hanno iniziato a rientrare in Italia da fronti di guerra è un dato di fatto. Si tratterebbe, almeno per ora, di casi individuali, che non risultano collegati ad alcuna organizzazione terroristica e che non coinvolgono personaggi già inquisiti nè esponenti conosciuti».
Secondo il network nazionale l’ultimo episodio avrebbe riguardato proprio un giovane di Biella. «Alla fine di luglio – prosegue Biondani – fra Trieste e Venezia, è stato pedinato, fermato e interrogato un cittadino italiano di 21 anni, nato e cresciuto a Biella da una regolarissima famiglia di origine marocchina».
Sempre secondo L’Espresso si tratterebbe di un giovane che non aveva alcun precedente penale, non era conosciuto neppure come integralista e ha un curriculum da studente modello, ben integrato e naturalizzato in Italia dai suoi genitori, emigrati molti anni fa dal Marocco in Piemonte, dove hanno sempre lavorato onestamente. Il classico bravo ragazzo, insomma. Che, come sottolinea proprio Biondani: «Ha fatto solo una vacanza molto strana: un’estate di guerra in Siria».
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