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Vinitaly, tutti pazzi per il Lessona

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Oltre quattromila espositori, centocinquantamila visitatori e duemila e cinquecento giornalisti provenienti da centoquaranta nazioni diverse. Sono impressionanti i numeri della 48esima edizione di “Vinitaly”, la più vasta e importante fiera internazionale del comparto vini, che si è tenuta come ogni anno, presso il polo fieristico di Verona. Quattro giorni di degustazioni, nei quali il Piemonte ha fatto la voce grossa. La nostra regione, come sempre al top nelle classifiche stilate dalle principali guide enogastronomiche, ha avuto a disposizione un padiglione ad hoc, e ha portato a Verona circa 600 produttori e ben 18 vini Docg e 42 Doc, rispettivamente su 73 e 330 etichette a livello nazionale.

Oltre quattromila espositori, centocinquantamila visitatori e duemila e cinquecento giornalisti provenienti da centoquaranta nazioni diverse. Sono impressionanti i numeri della 48esima edizione di “Vinitaly”, la più vasta e importante fiera internazionale del comparto vini, che si è tenuta come ogni anno, presso il polo fieristico di Verona. Quattro giorni di degustazioni, nei quali il Piemonte ha fatto la voce grossa. La nostra regione, come sempre al top nelle classifiche stilate dalle principali guide enogastronomiche, ha avuto a disposizione un padiglione ad hoc, e ha portato a Verona circa 600 produttori e ben 18 vini Docg e 42 Doc, rispettivamente su 73 e 330 etichette a livello nazionale.

«I vini del nord Piemonte – spiega Luciano Gandini, delegato provincia Ais (Associazione italiana sommelier) –  soprattutto a base di nebbiolo, stanno vivendo un periodo di notorietà maturata con l’offerta di prodotti di qualità. Tra questi il Lessona che ha finalmente ritrovato il suo antico fasto grazie al costante lavoro di ricerca e di miglioramento permettendogli oggi di collocarsi nella fascia alta del mercato. Un’ identità è ora chiara al grande pubblico grazie sia a questa ritrovata fama che alla novità di vedere  a Vinitaly i produttori di Lessona organizzati nel presentarsi tutti assieme in un unico stand.

«Nei corridoi della fiera – prosegue Gandini – il passa parola era eloquente… andate ad assaggiare il vino di Lessona! Per merito degli assaggi,  occasione per trovare conferme sulla finezza e sulla ricchezza di gusto che questo vino sa offrire, il messaggio che i visitatori potranno portare nel mondo sarà ulteriormente positivo. Peccato solo che si parla di una piccola denominazione ove vengono prodotte in totale 35/40.000 bottiglie che prendono per la maggior parte la strada dell’ esportazione. Che sia una piccola luce verso un nuovo modo per far apprezzare il nostro Biellese e per generare ulteriore enoturismo?».

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