Attualità
«Un marito e padre amorevole ci ha lasciato», così la famiglia ricorda Mauro Chioda
A colpire il 48enne un malore improvviso
BRUSNENGO – Un marito e un padre amorevole ci ha lasciato tropo presto.
Così i famigliari di Mauro Chioda hanno voluto ricordarlo nell’epigrafe appesa in paese. Lascia la moglie Marzia, oltre ai figli Simone con Martina, Jessica con Manuel e Giulia, la mamma Lidia con Virginio e il papà Bruno con Marisa, oltre ai fratelli Roberto Luca, Valentina con le rispettive famiglie.
Sono stati celebrati mercoledì pomeriggio scorso nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo a Brusnengo i funerali di Mauro.
Quando la notizia della sua morta si è diffusa c’è stata incredulità. «Mauro – racconta il sindaco Fabrizio Bertolino – era una persona piena di entusiasmo, un gran lavoratore che si dava da fare. Se chiedevi di sollevarti il mondo, ce la metteva tutto per farlo. Domenica mattina quando abbiamo saputo della sua morte per tutti è stata una doccia fredda».
A colpire l’uomo un malore improvviso, è morto all’ospedale di Ponderano dove era stato portato d’urgenza. Purtroppo le sue condizioni erano gravi e non si è riusciti a salvarlo. Lascia un grande vuoto nella sua famiglia e nei suoi figli. Era un padre attento e presente, sempre pronto a impegnarsi per il bene dei propri figli.
Di recente stava lavorando per avviare una nuova attività di raccolta di materiale ferroso, aveva ottenuto tutti i permessi, avrebbe dovuto partire a breve con la sua nuova iniziativa. Un malore improvviso invece lo ha stroncato quando ancora aveva tanti progetti da realizzare e soprattutto tanto amore da dare alla propria famiglia.
Tante le testimonianze di affetto e di vicinanza ricevute dalla famiglia in questi giorni, proprio a sottolineare di quanto l’uomo fosse ben voluto da tutti.
«E’ un vuoto incolmabile – conclude il sindaco – perchè si tratta di una persona giovane e di un ragazzo che conoscevo e che apprezzavo per quello che faceva. Sinceramente siamo tutti rimasti senza parole di fronte a questa tragedia».
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