Seguici su

Attualità

Specializzazione in ospedale per tre giovani chirurghi

Pubblicato

il

Stanno frequentando il Nuovo Ospedale di Biella per specializzarsi. Sono tre giovani chirurghi, in formazione, che già da diverso tempo frequentano il reparto di chirurgia generale. Il dott. Alessandro Salvai, la dott.ssa Tania Pretato e la dott.ssa Lisa Rapetti quotidianamente vivono la realtà di Biella e si specializzeranno in chirurgia generale. A coordinare il lavoro e l’organizzazione delle attività è il dott. Polastri, primario di chirurgia, e loro tutor.

Un’ esperienza didattica sul campo che conferma il valore dell’Ospedale di Biella come luogo in cui è possibile crescere e apprendere.

Il dott. Salvai, proviene dalla AOU “Città della Salute e della Scienza di Torino”; è lì che ha iniziato la specialità, una realtà di certo molto importante dove si è confrontato con una chirurgia specialistica legata in particolare ai trapianti di fegato; adesso è al quinto anno. “L’esperienza di Biella – sottolinea – è illuminante perché offre anche una apertura a 360 gradi verso tutti i risvolti che la chirurgia ha: da quella maggiore alle attività di day surgery. Qui ciascuno di noi riesce a fare con regolarità due settimane di sala e una di reparto”. Proviene da Torino anche la dott.ssa Lisa Rapetti, al quarto anno di specializzazione. “Sul piano formativo – evidenzia – è una esperienza davvero significativa; siamo tutti seguiti con attenzione da professionisti strutturati e in base al nostro livello di preparazione abbiamo l’opportunità di agire sui singoli casi con un approccio diretto sul paziente”.

Concluderà invece la specializzazione il 17 maggio prossimo la dott.ssa Tania Pretato. Lei, che durante il suo percorso di specializzazione è stata sia in Francia che in Italia, tra Novara e Biella, sottolinea che il nuovo ospedale non ha nulla da invidiare ad altre realtà ospedaliere. Un filo conduttore lega il pensiero di questi tre giovani professionisti ed è la possibilità di stare con frequenza sul “campo”. Un aspetto di certo non banale e più difficile da attuare con regolarità in strutture dove vi è un elevato numero di specializzandi.

Per un chirurgo la sala operatoria è la “casa” in cui è chiamato a vivere per la maggior parte del tempo. L’Asl BI punta a far sì che il Nuovo Ospedale possa essere sempre più una realtà da poter scegliere come sede di formazione e di lavoro.

 

Stanno frequentando il Nuovo Ospedale di Biella per specializzarsi. Sono tre giovani chirurghi, in formazione, che già da diverso tempo frequentano il reparto di chirurgia generale. Il dott. Alessandro Salvai, la dott.ssa Tania Pretato e la dott.ssa Lisa Rapetti quotidianamente vivono la realtà di Biella e si specializzeranno in chirurgia generale. A coordinare il lavoro e l’organizzazione delle attività è il dott. Polastri, primario di chirurgia, e loro tutor.

Un’ esperienza didattica sul campo che conferma il valore dell’Ospedale di Biella come luogo in cui è possibile crescere e apprendere.

Il dott. Salvai, proviene dalla AOU “Città della Salute e della Scienza di Torino”; è lì che ha iniziato la specialità, una realtà di certo molto importante dove si è confrontato con una chirurgia specialistica legata in particolare ai trapianti di fegato; adesso è al quinto anno. “L’esperienza di Biella – sottolinea – è illuminante perché offre anche una apertura a 360 gradi verso tutti i risvolti che la chirurgia ha: da quella maggiore alle attività di day surgery. Qui ciascuno di noi riesce a fare con regolarità due settimane di sala e una di reparto”. Proviene da Torino anche la dott.ssa Lisa Rapetti, al quarto anno di specializzazione. “Sul piano formativo – evidenzia – è una esperienza davvero significativa; siamo tutti seguiti con attenzione da professionisti strutturati e in base al nostro livello di preparazione abbiamo l’opportunità di agire sui singoli casi con un approccio diretto sul paziente”.

Concluderà invece la specializzazione il 17 maggio prossimo la dott.ssa Tania Pretato. Lei, che durante il suo percorso di specializzazione è stata sia in Francia che in Italia, tra Novara e Biella, sottolinea che il nuovo ospedale non ha nulla da invidiare ad altre realtà ospedaliere. Un filo conduttore lega il pensiero di questi tre giovani professionisti ed è la possibilità di stare con frequenza sul “campo”. Un aspetto di certo non banale e più difficile da attuare con regolarità in strutture dove vi è un elevato numero di specializzandi.

Per un chirurgo la sala operatoria è la “casa” in cui è chiamato a vivere per la maggior parte del tempo. L’Asl BI punta a far sì che il Nuovo Ospedale possa essere sempre più una realtà da poter scegliere come sede di formazione e di lavoro.

 

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook