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Regione Piemonte, l’unica strada per arginare il Covid: collaborazione, tamponi e DPI

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A meno di un settimana dall’inizio del nuovo anno scolastico la Regione Piemonte fa il punto della situazione, riportiamo integralmente il comunicato del Vicepresidente della Commissione Sanità sulla seduta odierna e l’informativa dell’assessore Icardi.

Manca una settimana alla prima campanella del nuovo anno scolastico e dalla Regione occorre un’indicazione chiara e univoca su come verrà gestita la somministrazione dei tamponi su studenti e personale scolastico. In un contesto in cui, nonostante la politica degli annunci da parte della Giunta, il Piemonte resta una delle regioni che ne effettua di meno, l’Assessore Marnati ipotizza squadre di giovani medici impegnati a tappeto sul territorio per effettuare tamponi agli studenti, ma l’assessore alla Sanità non sembra essere della stessa opinione.
Nel corso dell’odierna commissione Sanità il vicepresidente della commissione ha proposto, in alternativa, di aumentare le postazioni drive-in sul territorio con percorsi dedicati ai soli controlli per le scuole (studenti, insegnanti, personale). Posizione condivisa dall’assessore Icardi che ha parlato del potenziamento della rete degli hotspot distrettuali. Questo permetterebbe di avere un riscontro immediato sulla eventuale positività dello studente isolato evitando quarantene di asintomatici che metterebbero in ginocchio non solo il sistema scolastico, ma tutte le famiglie perché i più piccoli non possono certo essere lasciati da soli a casa. Si risolverebbe, inoltre, anche il problema dell’attestazione da parte dei pediatri che sarebbe redatta in base al risultato del tampone. 

Alla vigilia del nuovo anno scolastico occorre dare indicazioni chiare al più presto, consapevoli che la sfida dei prossimi mesi possiamo vincerla solamente mettendo in campo la massima collaborazione tra istituzioni, medici, mondo della scuola e famiglie. La Regione sta terminando un ciclo di incontri con i pediatri di libera scelta e nelle prossime ore dovrebbero uscire delle indicazioni condivise.

Nel corso della Commissione Sanità che ha preceduto la prima riunione della Commissione d’indagine sull’emergenza Covid, ancora in attesa dei documenti necessari per aprire i lavori, il vicepresidente è tornato anche sul tema dei Dispositivi di protezione individuale (DPI), fondamentali per la tenuta del sistema sanitario regionale in caso di seconda ondata. Sono state  accumulate sufficienti scorte di tute, camici, mascherine per assicurare dotazioni adeguate a tutto il personale ospedaliero e che opera sul territorio? L’assessore ha assicurato che esistono scorte regionali e che ogni azienda è stata invitata in questi mesi ad approvvigionare tutti i DPI necessari per coprire sei mesi di lavoro; su alcuni articoli, come i camici, ci sono maggiori difficoltà, ma sulla maggior parte dei dispositivi non ci saranno problemi.

Nel corso della seduta è stata, infine, annunciata l’attivazione di un piano di sorveglianza attivo sul personale “a rischio”, come medici ospedalieri, operatori RSA, operatori USCA, che saranno sottoposti a tampone anche in assenza di sintomi. I commissari sono in attesa di ricevere il piano.

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