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Quelli che con totale sprezzo del ridicolo rincorrono l’idea di camminare sulle acque

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C’è parecchio chiacchiericcio intorno all’opera di Christo, da lui concepita per far camminare gli altri sulle acque del Lago d’Iseo in un gesto artistico di evangelica condivisione. Non ho l’intenzione, in questa sede, di disquisire sulla valenza artistica del progetto. 

C’è parecchio chiacchiericcio intorno all’opera di Christo, da lui concepita per far camminare gli altri sulle acque del Lago d’Iseo in un gesto artistico di evangelica condivisione. Non ho l’intenzione, in questa sede, di disquisire sulla valenza artistica del progetto. Ma, di fronte a un’opera coraggiosa (se l’è autofinanziata, con l’aiuto di sponsor privati locali, l’anziano e infaticabile realizzatore di sogni), le riflessioni che mi suscitano tutto questo rumore di fondo sono ben altre. Su tutte, quelle legate al marketing turistico. In Italia esistono enti di sottogoverno predisposti al marketing turistico (le ATL: Aziende Turistiche Locali) che se le mettiamo tutte insieme, probabilmente, nell’arco di tutta la loro storia, non sono riuscite e, mi sa, mai riusciranno a ottenere simili risultati in termini di visibilità generale e adesione nel breve periodo.

Sono composte, dirette e finanziate dalla politica locale, di solito attraverso scarti elettorali o compagni di merende e, quegli stessi attori che sono a loro volta divisi in detrattori e sostenitori del lavoro sul lago, ci diranno che loro non hanno budget simili sui quali lavorare. Certo, ma nemmeno uno straccio d’idea sulla quale rischiare la propria “reputazione”. E qui c’è la prima differenza: lui, la somma, l’ha messa a disposizione di tasca sua. E, in Italia, questo è proprio un miracolo degno di Christo.

Ora, sull’onda del successo – che sa di carro del vincitore, metafora adusa alla politica – alcuni amministratori locali biellesi, con totale sprezzo del ridicolo più o meno mascherato da provocazione (funziona sempre dire che era quello il fine), propongono di proporre a Christo lo spostamento dell’opera a Viverone, mostrando, in ogni caso, di non averci capito proprio nulla. Capisco l’ambizione di camminare sulle acque, ma siamo in Italia: immaginatevi se tale pulsione cogliesse tutti gli amministratori di paesi e città au bord du lac. Avremmo passerelle in ogni pozzanghera italiana, a prescindere dal contesto. C’è da immaginarsi anche Christo, che ha da lungo tempo passato i 33 anni, spulciare la lista per decidere quale e dove sarà la prossima passerella. Insomma, non è un sogno come titolano certi articoli: è davvero una cazzata. È la mostra del provincialismo che non ci scrolliamo di dosso, da tempo immemore privo d’ogni iniziativa e personalità. In una terra, solo per fare un esempio, che ha dato natali e radici a un artista internazionale del calibro di Michelangelo Pistoletto, assimilabile a Christo in quanto a fama mondiale. Già, ma “fama mondiale” sottintende spesso “ovunque ma non a Biella”, dove, alla prima occasione, corriamo a tirare per la giacca l’anziano artista bulgaro. Senza renderci conto di quanti, provenienti dal resto del mondo, passano giorni in riva al Cervo, a Cittadellarte, a ragionare con il maestro Michelangelo. Ecco, forse due parole con lui, che inaugura mele reintegrate e terzi paradisi in ogni dove, varrebbe la pena farle. Senza tirare per la giacca nessuno. Avere un’idea e la forza di sostenerla e realizzarla, non è come rincorrere chi ha avuto un’idea e la forza di sostenerla e realizzarla.

Lele Ghisio

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