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Outlet diffuso aderiscono anche Angelico e Rosso

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E dopo l’adesione “programmatica” di una cinquantina di commercianti che già operano in centro, per il progetto di outlet diffuso promosso dall’Associazione 015 arrivano i primi pubblici “ci saremo” da parte di chi invece oggi opera altrove.

E dopo l’adesione “programmatica” di una cinquantina di commercianti che già operano in centro, per il progetto di outlet diffuso promosso dall’Associazione 015 arrivano i primi pubblici “ci saremo” da parte di chi invece oggi opera altrove.
E’ il caso, ad esempio, del marchio Angelico, soggetto particolarmente significativo perché è presente con i propri prodotti di abbigliamento, oltre che nella struttura sulla Trossi,  in una decina di outlet sparsi per l’Italia, da Serravalle a Fidenza a Castelguelfo, e ha un proprio negozio monomarca nel centro di città come Milano, Bologna e Treviso.

«Si, siamo stati contattati tempo fa dall’Associazione 015 – conferma Alberto Angelico, amministratore dele – gato del gruppo di Ronco – che ci ha illustrato il progetto che è molto interessante. Mi fido molto delle capacità di queste persone, Roberto Bonati conosce perfettamente i meccanismi degli outlet e ha notevoli contatti, già collaboriamo con lui».
Prosegue Angelico: «Hanno le idee molto chiare e da parte nostra siamo interessati a partecipare: quando un gruppo di biellesi lancia una iniziativa come questa va seguito. Partiamo dal presupposto che questo territorio va rilanciato, abbiamo il valore immobiliare più basso d’Italia, credo che 015 stia preparando una cosa seria di cui beneficeranno tutti».
 Quanto alla duplice esperienza che vede Angelico presente sia negli outlet tradizionali che in negozi nel centro, Alberto Angelico è chiaro: «Oggi gli outlet danno risultati migliori dei negozi, ma la novità di questo progetto è proprio quella di coniugare questi due elementi».

Il city outlet  prevede la presenza non solo del tessile di eccellenza ma anche dell’enogastronomia locale. Chi ha già dato l’adesione di massima all’iniziativa è ad esempio il caseificio Rosso di Pollone. “Abbiamo anche partecipato ai convegni dell’autunno scorso – spiega il titolare Enrico Rosso – E’ una iniziativa molto intelligente per provare a rilanciare il centro di Biella. Credo ci siano tutte le premesse per realizzare questo sogno, ci sono persone in gamba che ci stanno lavorando , mi sembra che siamo di fronte all’ultima grande chance per Biella di agganciare il treno del rilancio”. Prosegue Rosso: “Abbiamo dato la nostra piena disponibilità a partecipare, ci stiamo guardando intorno per gli spazi. In ogni caso questa è una occasione unica per fare sistema territoriale dal tessile all’enogastronomia che nel Biellese ha una storia antica che va salvaguardata e valorizzata”.
In generale il feeling degli imprenditori, che saranno poi attraverso i loro marchi gli attori principali dell’outlet diffuso,  verso l’iniziativa è più che positivo.

Lo conferma Ermanno Rondi, ex Presidente Uib: “Rilanciare il centro cittadino è il primo passo per rivitalizzare l’intero territorio e questo gli imprenditori lo sanno bene. Questo progetto rappresenta un segnale di cambiamento percepibile da tutti, se si riuscisse a realizzare anche un percorso di collegamento e coinvolgimento del  Piazzo il cerchio sarebbe chiuso”.
Rondi conclude con una stoccata alla politica: “In questo quadro di voglia di collaborazione e di fare sistema, forse manca ancora un coordinamento e una regia della parte politico – istituzionale che si faccia sentire con forza dalla Regione, come peraltro avevamo chiesto già un anno fa in occasione del  convegno su Biella in transizione svoltosi a Città Studi”.

Marco Atripaldi

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