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Nel Biellese una mamma da record: ha ben 22 figli

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E’ un piccolo paese del Biellese orientale quello di Gifflenga, raramente fa parlare di sè. Vissuto da brava gente, molti agricoltori, persone semplici.
A poche centinaia di metri dalla chiesetta lungo un rettilineo a sinistra si intravede una bella casa grigia quella della famiglia Piscopo. Una famiglia come tante, ma con molte cose da raccontare. Anna Caruso, 82 anni vedova da tre di Rocco Piscopo è  una donnina gracile, tenera e simpatica con l’aspetto tutto al contrario di quello che si potrebbe definire matriarcale, eppure, è stata alla ribalta della cronaca nazionale per più volte, la cronaca bella, quella che fa emozionare tutti: Anna nel decorso della sua vita ha messo al mondo ben 22 figli su 25 parti.
      Attualmente quelli viventi sono 16. Domenica scorsa li ha voluti tutti accanto a se, sia figli,  nipoti e pro nipoti. Un vero e proprio esercito di brava gente.  Una festa trascorsa tra musica e ricordi del passato ed una torta con su scritto: “Ad una mamma speciale”.
 «Ho avuto la mia prima figlia Raffaella all’età di 18 anni – spiega Anna -, mentre l’ultimo, Giovanni, l’ho partorito quando di anni ne avevo 48».
 Alla domanda: signora, che consiglio da ai giovani d’oggi?  il lavoro scarseggia, la crisi si fa sentire, quindi mettere al mondo tanti figli diventa difficoltoso. Lei ha risposto ironicamente, ma forse non del tutto: «Si ha ragione, direi che 10 o 12 potrebbero andar bene».
   Naturalmente, condurre una vita con 22 figli, non è semplice stare lontani dalle attenzioni e dai riflettori. Anna e Rocco sono stai invitati alcune volte nei salotti televisivi. Nel 1990 hanno raccontato la loro bella storia  al Maurizio Costanzo show, poi a Uno Mattina. Rocco, aveva dato vita ad una squadra di calcio, dove la formazione era naturalmente  composta dai suoi  figli. A rendere  pubblica la notizia fu il giornalista Maurizio Mosca durante la trasmissione televisiva “Calciomania”.
 «Mio marito faceva l’autista di camion – conclude Anna – è stato un marito favoloso. Mi manca tanto».
Ma la voglia di far conoscere la sua storia non le manca. Domenica, sussurrando nell’orecchio di sua nipote Gabriella (volto noto nel settore della moda e abbigliamento) le ha fatto una richiesta: «Fammi abbracciare Barbara D’Urso».
Come dire no, davanti tanta tenerezza?
Mauro Pollotti
  

E’ un piccolo paese del Biellese orientale quello di Gifflenga, raramente fa parlare di sè. Vissuto da brava gente, molti agricoltori, persone semplici.
A poche centinaia di metri dalla chiesetta lungo un rettilineo a sinistra si intravede una bella casa grigia quella della famiglia Piscopo. Una famiglia come tante, ma con molte cose da raccontare. Anna Caruso, 82 anni vedova da tre di Rocco Piscopo è  una donnina gracile, tenera e simpatica con l’aspetto tutto al contrario di quello che si potrebbe definire matriarcale, eppure, è stata alla ribalta della cronaca nazionale per più volte, la cronaca bella, quella che fa emozionare tutti: Anna nel decorso della sua vita ha messo al mondo ben 22 figli su 25 parti.
      Attualmente quelli viventi sono 16. Domenica scorsa li ha voluti tutti accanto a se, sia figli,  nipoti e pro nipoti. Un vero e proprio esercito di brava gente.  Una festa trascorsa tra musica e ricordi del passato ed una torta con su scritto: “Ad una mamma speciale”.
 «Ho avuto la mia prima figlia Raffaella all’età di 18 anni – spiega Anna -, mentre l’ultimo, Giovanni, l’ho partorito quando di anni ne avevo 48».
 Alla domanda: signora, che consiglio da ai giovani d’oggi?  il lavoro scarseggia, la crisi si fa sentire, quindi mettere al mondo tanti figli diventa difficoltoso. Lei ha risposto ironicamente, ma forse non del tutto: «Si ha ragione, direi che 10 o 12 potrebbero andar bene».
   Naturalmente, condurre una vita con 22 figli, non è semplice stare lontani dalle attenzioni e dai riflettori. Anna e Rocco sono stai invitati alcune volte nei salotti televisivi. Nel 1990 hanno raccontato la loro bella storia  al Maurizio Costanzo show, poi a Uno Mattina. Rocco, aveva dato vita ad una squadra di calcio, dove la formazione era naturalmente  composta dai suoi  figli. A rendere  pubblica la notizia fu il giornalista Maurizio Mosca durante la trasmissione televisiva “Calciomania”.
 «Mio marito faceva l’autista di camion – conclude Anna – è stato un marito favoloso. Mi manca tanto».
Ma la voglia di far conoscere la sua storia non le manca. Domenica, sussurrando nell’orecchio di sua nipote Gabriella (volto noto nel settore della moda e abbigliamento) le ha fatto una richiesta: «Fammi abbracciare Barbara D’Urso».
Come dire no, davanti tanta tenerezza?
Mauro Pollotti
  

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