Attualità
Musicista polacco apre un ristorante a Mongrando
Dal pianoforte ai fornelli per inseguire un sogno. Quando Adam Sokal è venuto per la prima volta in Italia dalla Polonia oltre 20 anni fa non avrebbe mai pensato che un giorno sarebbe diventato un cuoco affermato.
Dal pianoforte ai fornelli per inseguire un sogno. Quando Adam Sokal è venuto per la prima volta in Italia dalla Polonia oltre 20 anni fa non avrebbe mai pensato che un giorno sarebbe diventato un cuoco affermato.
«Mi ero laureato da poco in pianoforte, organo e clavicembalo a Cracovia – racconta -. Amavo la montagna ed ero venuto qui in vacanza, approfittando della stagione di pausa dei concerti. Per caso ho conosciuto una persona che mi ha chiesto di fare il custode del suo rifugio. Ci ho pensato un po’ e poi ho accettato».
Una scelta che ha cambiato profondamente la sua vita e che ben presto ha portato Adam Sokal dai palchi dei teatri ai ritmi frenetici della cucina.
«Ho cominciato ad appassionarmi. Ho fatto un corso all’istituto alberghiero e poi mi sono messo subito alla prova». Quindici anni fa è entrato al Faggio, a Pollone, uno dei migliori ristoranti del Biellese e non ne è più uscito. «Ho imparato tantissimo. Ho seguito diversi corsi di cucina e pasticceria e ho fatto uno stage a Villa Crespi, da Cannavacciuolo, che mi ha formato in maniera incredibile, in cucina e non solo. È davvero genuino e simpatico».
Da aiuto cuoco a capo chef, di strada ne ha percorsa parecchia prima di decidere di affrontare una sfida ambiziosa insieme a sua moglie: aprire il proprio ristorante. «Già da quando ho iniziato a fare il custode mi è sempre piaciuto accogliere le persone. L’idea di aprire qualcosa di mio ce l’avevo da tempo, ma ero consapevole della necessità di crescere e responsabilizzarmi. Sapevo che la voglia di fare non sarebbe bastata».
Oggi, venerdì 27 gennaio aprirà le porte dei Tre Camini, in via Lamarmora a Mongrando. “Appena sono entrato in quel locale ne ho subito intuito le potenzialità: era un gioiello grezzo che andava valorizzato. Ci sono tre salette, ognuna con un camino: il nome nasce da lì”.
Passione, tradizione e innovazione. Sono questi i valori sui quali lo chef Adam Sokal vuole articolare la sua nuova esperienza. «La mia è una cucina tradizionale rivisitata anche se ovviamente il pesce non può mancare: del resto sono discepolo di Cannavacciuolo. L’idea è quella di dare a tutti l’opportunità di mangiare in un ristorante di buon livello ad un giusto prezzo, assaggiando piatti studiati e ragionati. Saremo aperti sia a pranzo che a cena».
L’ultima domanda è inevitabile. Dopo tutti questi anni tra piatti, pentole e ricette nessun rimpianto per aver abbandonato la musica? «Non l’ho abbandonata – è la risposta – l cucina è un’arte e proprio come la musica è capace di regalare emozioni. A casa ho il pianoforte e suono spesso quando riesco a ritagliarmi un po’ di tempo. Appena mi sarò sistemato intendo portarlo al ristorante per allietare le serate dei miei clienti e farli divertire».
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