Attualità
La Regione Piemonte è pronta ad assumere 330 dipendenti pubblici
Ecco le figure ricercate
La Giunta regionale del Piemonte, su richiesta dell’assessore Chiara Caucino che di recente ha ricevuto la delega del personale, ha approvato sette bandi per l’assunzione di 330 nuovi dipendenti. Sono diverse le figure ricercate; in particolare, in ordine decrescente, sono aperti 70 posti per istruttori alle attività amministrative giuridiche, ricercati 53 tecnici, 50 contabili e 50 amministrativi; 30 posti anche per addetti alle attività economico-finanziarie, 26 ruoli aperti nel settore dell’ambiente, 25 addetti nell’ambito dell’agricoltura e delle Scienze Forestali, 10 posti dirigenziali nel settore dei trasporti (le procedure per gli altri 10 dirigenti nell’ambito dell’agricoltura e dell’amministrazione si sono già concluse), 4 impiegati come centralinisti riservati alle categorie protette e 2 posizioni aperte per le persone con disabilità. L’assessore ha precisato che sul bilancio di previsione 2022-2024, in discussione in Commissione, sui temi del personale e delle pari opportunità non ci sono scostamenti significativi di risorse rispetto al recente passato, anche perché il pacchetto delle 330 nuove assunzioni era già stato previsto nel 2019.
Questa campagna porterà la Regione Piemonte a contare entro l’estate su 2930 dipendenti contro i precedenti 2600. L’obiettivo è quello di coprire il più possibile il fabbisogno di personale della Regione, dando lavoro a figure qualificate e competenti, ma anche migliorare il welfare aziendale. «Uno dei temi su cui stiamo lavorando – afferma l’assessore Caucino – è quello relativo al bilanciamento tra vita lavorativa e famigliare del personale pubblico, tramite la formula dello smart working e i sostegni parentali. La direzione verso cui ci vogliamo muovere è quella di una maggiore inclusività, ponendo grande attenzione alle fragilità lavorative e personali di ognuno. Una delle materie fondamentali è quella relativa alla tutela delle lavoratrici madri. Vorrei che il Piemonte, in questo senso, diventasse a misura di donna e più in generale a misura di tutti coloro che presentano delle fragilità. È importante mettere i lavoratori nelle condizioni di un maggiore benessere, tramite un atteggiamento di empatia e aiuti concreti che possano sostenerli».
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