Attualità
La casa dei sogni al servizio del territorio
BIELLA – L’edificio dei sogni, una straordinaria struttura in vetro sospesa nel verde delle colline cittadine con vista a 360 gradi sul Biellese, è ora al servizio del nostro territorio. Il gioiello dell’imprenditore Alberto Savio, nato dall’amicizia professionale con l’architetto e designer Federico Delrosso, è sorto dalle rovine di un rustico ed è a disposizione di coloro che intendono valorizzare e promuovere il patrimonio laniero. Per vedere la “Teca House” – questo il suo nome che richiama la forma – se vi trovate in via Milano, e più precisamente se uscite dal parcheggio del Gross Iper, basterà alzare lo sguardo e la si vedrà dominare dall’alto l’intera provincia.
«Dal punto di vista architettonico la Teca House dialoga perfettamente con il paesaggio circostante, sembra quasi non esserci – spiega Delrosso – Le vetrate danno l’idea di essere immersi nel territorio».
Alle sue parole fanno eco quelle dell’imprenditore Savio: «Si tratta di un edificio privato ma che non vuole rimanere solo tale. Lo metto quindi al servizio di aziende, enti ed associazioni che intendono usarlo per riunioni, set fotografici e riprese video e che vogliono promuovere il nostro territorio. L’intento è quello di presentare il Biellese da un punto di vista privilegiato ed inedito. Questo è solo un piccolo tassello di un mosaico più ampio che molti soggetti dovranno comporre nei prossimi anni per far tornare Biella allo splendore che ha perso nell’ultimo ventennio».
Entusiasta anche il sindaco di Biella Claudio Corradino: «E’ un progetto tecnologico che rispetta in maniera incredibile i criteri naturalistici del posto. E’ un altro punto a favore di Biella, qualificante sotto l’aspetto artistico, culturale e architettonico».
Concepita con un approccio minimal-naturalista, la Teca House è un edificio contemporaneo. Il progetto consiste nel recupero di un piccolo fabbricato rustico nella splendida cornice delle colline di Biella e si basa su un intervento di inversione compositiva che porta all’esterno, smaterializzandolo, un piccolo volume rustico preesistente dando vita ad una nuova funzione sul territorio. Dalle “radici” di un passato agricolo, ormai in disuso, di cui si mantengono i segni, nasce un’opera contemporanea, radicata nel territorio e in equilibrio con esso, ma al tempo stesso permeata di nuove possibilità di utilizzo.
L’edificio, che prende ispirazione dalla Glass House di Philip Johnson ha una superficie di circa 80 mq, che si estende di altri 50 aprendo le pareti vetrate scorrevoli che circondano interamente il volume. La flessibilità del progetto rende questo spazio ideale per riunioni o per ospitare un cocktail di lavoro ma è anche un rifugio intimo per la lettura o per la pratica dello yoga. Può anche trasformarsi in una foresteria per gli ospiti occasionali del padrone di casa e di sua moglie che vivono poco distante, in una villa collocata ai piedi della collina. Teca House è stato concepito come un prezioso contenitore culturale, un landmark con l’intento di creare nuove possibilità di relazione con il territorio biellese.
«In questo progetto la Teca custodisce l’uomo e le sue emozioni. Un punto di vista privilegiato e poetico, una totale immersione nella natura, quasi come se il fruitore fosse sospeso nel vuoto. Contestualmente essa lavora in negativo: lo sguardo è infatti rivolto dall’interno all’esterno, ad indicare la centralità dell’essere umano» prosegue Federico Delrosso.
Il rapporto tra passato e presente e tra “opera” e contesto viene bilanciato senza alterare gli equilibri dimensionali del luogo, andando altresì ad esaltarne la valenza ambientale e divenendo punto di riferimento non solo culturale ma anche visivo. L’impianto murario rurale diventa il basamento, la connessione con il territorio dal quale nasce il nuovo intervento, leggero e trasparente: una struttura in calcestruzzo che si apre verso il paesaggio con due grandi ali orizzontali ed una pelle di vetro completamente apribile che ne racchiude il volume.
L’impianto architettonico nasce con l’intento di favorire i corretti apporti solari: la conformazione dei solai che si protendono allungati oltre la teca di vetro hanno lo scopo di proteggere dall’irraggiamento solare estivo, favorendone invece quello invernale.
Oltre al recupero della pietra originale proveniente dal rustico, sono stati impiegati materiali sostenibili e lasciati a grezzo, come il calcestruzzo per struttura e pavimenti ed il multistrato di betulla per arredi e rivestimenti.
Le sofisticate soluzioni architettoniche e strutturali, pur non visibili esternamente, hanno consentito di integrare l’edificio con soluzioni e materiali altamente performanti volti all’eliminazione e correzione dei ponti termici. L’impiantistica affiancata agli interventi di isolamento portano l’edificio in classe energetica A4. La realizzazione di un impianto di climatizzazione mono energia in pompa di calore aria/aria abbinato a sistemi radianti a pavimento, e ventilconvettori, il sistema VMC e l’impianto fotovoltaico ad alte prestazioni, garantiscono il comfort ambientale, in tutto l’arco dell’anno e con qualsiasi condizione climatica esterna.
«Quando ho acquistato il piccolo rudere ed il terreno in cui ora sorge Teca House, non avevo idea di cosa sarebbe potuto diventare» racconta Alberto Savio. «Il confronto con Federico Delrosso, a cui mi lega un sincero rapporto professionale e di amicizia, la sua visione dell’architettura e del ruolo che essa può e deve avere, mi ha affascinato e persuaso circa l’opportunità che questo luogo mi stava offrendo: poter lasciare un segno che rimanesse al di là del tempo mio e della mia famiglia. Con questa consapevolezza ho accolto le proposte progettuali. È stata una sfida accompagnare il processo creativo di Federico: dietro ogni dettaglio ci sono disegni, pensieri, soluzioni scartate in favore di ciò che poi si è realizzato. Un approccio corretto, onesto e di buon senso. Un’attenzione assoluta al paesaggio, agli spazi, ai materiali e alle finiture. Un segno diventato un sogno».
Il progetto “Teca House” è stato presentato alla mostra “Time space existence” a Palazzo Mora, allestita in occasione della XXVI Biennale di Architettura a Venezia 2018 ed è protagonista del video su Federico Delrosso “Dreaming the Real” diretto da Luca De Santis e curato da Davide Giannella, e presentato al MDFF 2018
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