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Incredibile, le celle della prigione diventano “camere di pernottamento”

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Curiosa circolare inviata dal direttore del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Santi Consolo, che ha divulgato le nuove disposizioni in tutti gli istituti di pena del territorio italiano. D’ora in poi, ad esempio, la cella non si chiamerà più così, ma “camera di pernottamento”.

Curiosa circolare inviata dal direttore del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Santi Consolo, che ha divulgato le nuove disposizioni in tutti gli istituti di pena del territorio italiano. D’ora in poi, ad esempio, la cella non si chiamerà più così, ma “camera di pernottamento”.

E chi in carcere prende le ordinazioni per il sopravvitto non dovrà essere più definito “spesino”, ma “addetto alla spesa dei detenuti”, così come non si potrà più usare il termine “scopino” per il detenuto che si occupa tenere puliti i locali preferendogli la perifrasi “addetto alle pulizie” e non si dirà più “piantone”, ma “addetto alla persona” per indicare il detenuto che viene pagato per assistere il compagno di cella che, dietro certificazione medica, non riesce a badare a sé stesso.

“La vita all’interno del carcere deve essere il più possibile simile a quella esterna e questa assimilazione deve comprendere anche il lessico – si legge nel documento – I termini attualmente utilizzati nelle carceri riferiti ai detenuti sono spesso avulsi da quelli comunemente adottati dalla collettività ed è causa di una progressiva e deprecabile infantilizzazione, di un isolamento del detenuto dal mondo esterno che crea ulteriori difficoltà per il possibile reinserimento, oltre ad assumere in alcuni casi una connotazione negativa”.

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