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In cinque in una camera da letto

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E’ un grido disperato d’aiuto quello lanciato da Agostino Cerra e dalla moglie Anna. La coppia vive in un alloggio popolare a Chiavazza, in Regione Croce, insieme a due bellissimi bambini.

E’ un grido disperato d’aiuto quello lanciato da Agostino Cerra e dalla moglie Anna. La coppia vive in un alloggio popolare a Chiavazza, in Regione Croce, insieme a due bellissimi bambini. A novembre la famiglia si allargherà ancora e l’appartamento diventerà inesorabilmente troppo piccolo.
 I coniugi Cerra, infatti, si troveranno a dormire in cinque in una sola camera da letto. Per questo motivo lanciano un appello ai servizi sociali, affinchè l’amministrazione possa trovare per loro una sistemazione più adatta. «Abito qui da 15 anni – spiega Agostino Cerra -. Abbiamo chiesto di cambiare alloggio più volte, ma ci è stato detto che non è possibile. Eppure i nostri vicini, in particolar modo gli immigrati hanno tutto ciò che chiedono».
«Ci hanno detto – prosegue – che dobbiamo accontentarci di stare qui, perchè siamo incolpevoli e morosi. Né io né mia moglie lavoriamo e mantenere due figli (tre con quello in arrivo) non è facile. Nel 2008/2009 abbiamo partecipato al bando di assegnazione per gli alloggi comunali, siamo risultati primi in graduatoria, ma non è cambiato nulla. Ci hanno detto di rimanere qui».
 La coppia ha un debito nei confronti del Comune di 18mila euro, frutto delle vecchie rate dell’abitazione non pagate. Da un paio d’anni ha ottenuto l’accesso al fondo sociale e attualmente paga 160 euro una tantum all’anno per la casa. «Gli unici introiti che abbiamo sono i 160 euro mensili per la bambina piccola e gli 80 euro ogni due mesi della carta acquisti». A questi si sommano altri 160 euro che la mamma in gravidanza riceve grazie al progetto Gemma del Centro aiuto alla vita.
Dal prossimo novembre, con l’arrivo del terzo figlio, percepiranno 320 euro al mese extra per tre anni, oltre a 80 euro mensili aggiuntivi per la carta acquisti. Ma in cinque e senza lavoro, tra pannolini, vestiti, cibo e bollette i soldi purtroppo non bastano mai.
«In 15 anni – conclude Agostino Cerra – ho sempre cercato di pagare le bollette e ho chiesto aiuto poche volte, ma adesso non ne posso fare a meno. Datemi un lavoro vi prego. E aiutateci a spostarci in un altro appartamento: comunale o privato con l’aiuto del Comune per pagare l’affitto».

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