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Il sindaco vieta il parcheggio, poi ci mette la sua auto

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Nel mese di ottobre dello scorso anno il sindaco di Sandigliano Mauro Masiero aveva firmato un’ordinanza di divieto di parcheggiare in Piazza Cottolengo, negli stalli riservati ai mezzi del Comune, Iris e quelli dell’Asl.

L’ordinanza recita che l’ufficio di polizia locale è incaricato alla vigilanza e al controllo, nonchè dall’adozione dei provvedimenti necessari al rispetto di quanto comunicato.

Nel mese di ottobre dello scorso anno il sindaco di Sandigliano Mauro Masiero aveva firmato un’ordinanza di divieto di parcheggiare in Piazza Cottolengo, negli stalli riservati ai mezzi del Comune, Iris e quelli dell’Asl.

L’ordinanza recita che l’ufficio di polizia locale è incaricato alla vigilanza e al controllo, nonchè dall’adozione dei provvedimenti necessari al rispetto di quanto comunicato.

Peccato che nei giorni scorsi uno scaltro cittadino ha notato posteggiata negli stalli in questione un’auto: quale? quella del primo cittadino Mauro Masiero. Senza esitare ha scattato una foto al veicolo (un Alfa Romeo Giulietta di colore nero) e l’ha inviata al capo gruppo di minoranza Pier Luigi Ferrarotti, il quale, a sua volta, indignato dell’antipatica situazione ha pensato bene di pubblicare foto e un suo commento nel proprio profilo di Facebook.

«Queste foto – spiega Ferrarotti -, dimostrano che anche il potere non sempre rispetta quanto ha emanato, o meglio si può far riferimento al vecchio detto: “fai quello che dico ma non fare quello che faccio”. Direi che un comportamento del genere assunto dal primo cittadino, il quale dovrebbe dare il buon esempio è una doccia fredda per tutti. Non ci sono parole. Io ho postato la foto su facebook qualche giorno fa. Non voglio dire che per un parcheggio selvaggio caschi il mondo, ma inviterei Masoero ad assumere un comportamento un po’ più consono per la carica che ricopre. Per ora non ci sono ancora state reazioni. Abusi di questo genere se ne vedono tante in giro per l’Italia, questo ce lo insegna Striscia la Notizia. E’ giusto che la gente venga a conoscenza di questi episodi, ed è altrettanto giusto che gli autori vengano perseguiti. Ma purtroppo – conclude Ferrarotti – è ormai noto che il nostro sindaco e la sua giunta decidano le sorti del Comune, senza coinvolgere i consiglieri».

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