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Il Rifugio Coda compie i suoi primi 70 anni

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Il rifugio D. e A. Coda compie quest’anno i suoi primi 70 anni. L’anniversario verrà celebrato venerdì e sabato prossimi  con una grande festa, volta ad  omaggiare uno dei luoghi  di ritrovo più amati dagli alpinisti, al confine tra Biellese e Valle d’Aosta.
 «E’ una soddisfazione per noi festeggiare un traguardo così importante- spiega Cristina Chiappo, che gestisce la struttura insieme alla sorella Laura da ben 27 anni – Sarà una bella opportunità per trascorrere due giorni in compagnia degli amici del rifugio e di tutti gli escursionisti interessati, nonchè per ricordare Delfo Coda, al quale è dedicato l’edificio».

Il rifugio D. e A. Coda compie quest’anno i suoi primi 70 anni. L’anniversario verrà celebrato venerdì e sabato prossimi  con una grande festa, volta ad  omaggiare uno dei luoghi  di ritrovo più amati dagli alpinisti, al confine tra Biellese e Valle d’Aosta.
 «E’ una soddisfazione per noi festeggiare un traguardo così importante- spiega Cristina Chiappo, che gestisce la struttura insieme alla sorella Laura da ben 27 anni – Sarà una bella opportunità per trascorrere due giorni in compagnia degli amici del rifugio e di tutti gli escursionisti interessati, nonchè per ricordare Delfo Coda, al quale è dedicato l’edificio».
 Per l’occasione sono numerosi gli eventi organizzati dai gestori, in calendario per il  21 e 22 luglio.   «Venerdì sera organizzeremo una buona cena da consumare in amicizia, mentre  nella mattinata di sabato, alle ore 11,30, è in programma  la Messa  con il Coro Genzianella di Biella – continua Cristina Chiappo – Saranno presenti i carabinieri di Occhieppo Superiore, Candelo e Vigliano Biellese, i forestali e sono invitati i comuni biellesi nonchè quelli valdostani. Al termine della funzione gli ospiti potranno prendere parte al rinfresco e al pranzo. Il costo della cena è calcolato insieme al pernottamento e alla colazione, per un totale di  45 euro a persona, mentre il pranzo di sabato a 25€. E’ gradita la prenotazione».
Il rifugio Coda si trova in località Carisey, a quota 2280 metri. E’ possibile raggiungerlo dal versante biellese, passando da Oropa-Lago del Mucrone in due ore e mezza di cammino oppure dal Tracciolino in tre ore. Per quanto riguarda il versante valdostano, gli escursionisti possono arrivare alla struttura da   Fontainemore in due ore e mezza di marcia oppure da Lillianes in due ore.
     Come si è detto, questo weekend sarà dedicato ai festeggiamenti per  il settantenario del rifugio. Ma qual è la sua storia?     Nel 1945 l’ingegnere Agostino Coda fece pervenire alla sezione C.A.I. di Biella l’offerta di un generoso contributo da destinarsi alla costruzione di un rifugio alpino, per ricordare la memoria del figlio Delfo, caduto nella guerra partigiana.   I lavori iniziarono solo nell’agosto 1946 a causa di un abbondante innevamento; i materiali furono trasportati a spalla d’uomo dalla funivia Oropa – Lago Mucrone. Il costo complessivo ammontò a 431.525 Lire. Il rifugio misurava all’esterno 10,60 m per 6,20 m, e possedeva 14 posti letto. Nel 1956/57 venne ampliato con la costruzione della sala pranzo, del dormitorio soprastante e della piccola cucina, portando così la capienza a 40 posti letto.
Rimaneva però sempre il problema della mancanza d’acqua e servizio igienico, risolto nel  1972 quando si provvide al rifornimento  mediante una moto pompa a motore a scoppio prelevando l’acqua dal lago Montagnit. Nel 1986 venne costruito il locale invernale dedicandolo al grande alpinista Guido Machetto già gestore del rifugio.  Nel 1992 grazie ad un cospicuo lascito dei coniugi Dea ed Efremo Antoniotti in memoria del figlio Sergio caduto al Mucrone, il rifugio venne  ampliato ricavando un’ampia e luminosa cucina, un capiente ingresso, servizi igienici con docce, alloggio del gestore e una seconda sala pranzo; venne anche dotato di impianto fotovoltaico per l’illuminazione. Il 18 settembre 1993 ci fu l’inaugurazione, con grande concorso degli alpinisti grazie anche alla costruzione delle piste che facilitano l’accesso dal versante valdostano.

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