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Il green pass di Draghi “necessario” nei locali al chiuso: il punto sul nuovo decreto

E le evidenze scientifiche parlano di un provvedimento inevitabile per evitare le chiusure in un contesto di ripresa della circolazione virale.

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Il Green pass va fatto, punto. Alla Draghi”. È il segretario del Pd Enrico Letta a spiegare l’orientamento dell’esecutivo che nei prossimi giorni è chiamato a limare il nuovo decreto che potrebbe entrare in vigore già entro la prossima settimana, il 26 luglio. “Noi ci fidiamo del premier e del ministro Speranza – dice Letta in un’intervista a Repubblica – che hanno sempre deciso con serietà e sulla base delle evidenze scientifiche, non di soluzioni estemporanee proposte solo per acchiappare voti. Servono soluzioni che coniughino libertà di movimento e apertura delle attività economiche in sicurezza”.

E le evidenze scientifiche parlano di un provvedimento inevitabile per evitare le chiusure in un contesto di ripresa della circolazione virale. È lo stesso Franco Locatelli, coordinatore del Cts e presidente dell’Istituto superiore di sanità, a sentenziare come il documento che attesta il completamento del ciclo vaccinale e la guarigione dal Covid, sarà necessario per accedere non solo a concerti, grandi eventi e stadi, ma anche a cinema, teatri, piscine, palestre. “A titolo personale, dico che va considerato seriamente anche il Green Pass per mangiare al chiuso nei ristoranti. Peraltro, chi esita a tornare nei ristoranti credo che lo farebbe con piu’ tranquillità sapendo che vi hanno accesso persone con il certificato” dice in una intervista a Repubblica.

“Come ha documentato la Cabina di regia, l’età mediana dei nuovi contagiati è 28 anni, dato che dimostra come i contagi siano legati in buona parte alla popolazione giovane in ragione della maggior socializzazione del periodo estivo, un po’ come è successo l’anno scorso” spiega Locatelli. “Gli assembramenti e gli affollamenti hanno favorito la circolazione virale. Basta pensare anche ai focolai legati ai quarti e alle semifinali già individuati a Roma”.

Resta il tema dei tamponi che potrebbero diventare gratuiti dando così un’alternativa temporanea per consentire di ottenere il certificato verde per chi non vuole o non può o è in attesa di vaccinarsi. La richiesta viene non solo dagli ambiti di centrodestra di governo ma anche dal movimento 5 stelle e si configurerebbe come una soluzione di compromesso per evitare di far passare l’allargamento della necessità di green pass come un obbligo vaccinale mascherato.

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