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Il cavalcavia della Trossi e la strettoia dimenticata

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Era il pomeriggio del 6 del mese di maggio dello scorso anno, quando tutto d’un tratto alcuni pezzi di cornicione si staccarono dal ponte ferroviario che si trova nel Comune di Gaglianico, lungo la strada Trossi. Sul posto intervennero i Vigili del Fuoco di Biella e la Protezione Civile. L’immediata decisione fu quella di chiudere temporaneamente l’arteria nella necessità di mettere in sicurezza il parapetto del ponte eliminando i pezzi di muraglione pericolanti,  per poi riaprirla dopo qualche ora, ma restringendola in entrambi i sensi di marcia, in modo che la velocità dei veicoli venisse rallentata, almeno in attesa della fine dei lavori di ristrutturazione del ponte.

Era il pomeriggio del 6 del mese di maggio dello scorso anno, quando tutto d’un tratto alcuni pezzi di cornicione si staccarono dal ponte ferroviario che si trova nel Comune di Gaglianico, lungo la strada Trossi.

Sul posto intervennero i Vigili del Fuoco di Biella e la Protezione Civile. L’immediata decisione fu quella di chiudere temporaneamente l’arteria nella necessità di mettere in sicurezza il parapetto del ponte eliminando i pezzi di muraglione pericolanti,  per poi riaprirla dopo qualche ora, ma restringendola in entrambi i sensi di marcia, in modo che la velocità dei veicoli venisse rallentata, almeno in attesa della fine dei lavori di ristrutturazione del ponte.

Da allora è trascorso  oltre un anno, ma i lavori non sono ancora nemmeno iniziati. Chi giunge in quel tratto stradale si trova davanti alla segnaletica che indica di rallentare la velocità fino a 30 chilometri orari. Più delle volte questi segnali finiscono a terra per via dello spostamento d’aria provocato dai mezzi pesanti.

La pericolosità cresce nelle ore notturne, l’assenza di illuminazione aumenta il pericolo per gli automobilisti che rischiano di entrare in collutazione con cartelli e transenne (queste ultime delimitano il restringimento della strada).

I lavori dovrebbero essere eseguiti da parte dell’ente Rfi (Rete ferroviaria italiana), visto che il ponte in questione è di proprietà delle Ferrovie dello Stato. La Provincia di Biella, qualche tempo fa, aveva sollecitato l’ente invitando l’ufficio preposto ad effettuare un progetto di ripristino del ponte in tempi celeri, ma a quanto pare questi tempi sono destinati a diventare lunghi, anzi, lo sono già. Nell’attesa, la speranza è quella che nessuno si faccia male.

Mauro Pollotti

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