Attualità
I cacciatori: “Vogliamo poter sparare anche in Burcina”
La proposta che certamente contribuirà ad alzare il livello delle polemiche tra cacciatori e resto del mondo è di Guido Dellarovere.
«Per contrastare il proliferare dei cinghiali chiediamo che la caccia venga autorizzata all’interno dei parchi e delle zone protette. Proprio, così. Sì, chiediamo di essere autorizzati a sparare in Burcina, in Baraggia, nella conca d’Oropa, nella Bessa e in Alta Valsessera. E non solo tre mesi all’anno ma 365 giorni su 365».
La proposta che certamente contribuirà ad alzare il livello delle polemiche tra cacciatori e resto del mondo è del presidente dell’Atc Ca Biella 1, Guido Dellarovere.
Cacciatori, le parole di Dellarovere: “Servono vere e proprie battute di caccia anche nelle aree protette”
Nelle settimane scorse la nuova legge sulla caccia approvata dalla Regione prevede, in effetti, che l’arte venatoria possa essere praticata all’interno delle zone naturalistiche: «Questo è quanto viene detto ma la realtà è ben diversa. La possibilità di operare all’interno delle zone protette è limitata a singoli cacciatori ed è soggetta a particolari autorizzazioni. Quello che invece noi chiediamo è la possibilità di poter effettuare delle vere e proprie battute con dieci, venti, trenta operatori accompagnati dai cani. Solo una presenza numericamente consistente di cacciatori può portare a risultati significativi altrimenti è tutto inutile».
La proposta: sparare ai cinghiali anche in Brucina, Baraggia e Conca d’Oropa
Burcina, Baraggia, Conca d’Oropa sono luoghi turisticamente importanti, frequentati da escursionisti e amanti della natura, una condizione difficilmente conciliabile con l’organizzazione di battute di caccia al cinghiale. «Semplice – risponde Dellarovere – il giorno in cui viene programmata la battuta la zona viene interdetta al pubblico».
“So che è una proposta molto forte, ma è necessaria per contrastare la proliferazione dei cinghiali”
«Lo so che la mia proposta – continua il presidente – è molto forte ma è un passaggio obbligato per alzare il livello dell’intervento di selezione e di contenimento della proliferazione dei cinghiali. Bisognerà farlo, se si vuole davvero arrivare a dei risultati. Una proposta forte, in apparenza, ma ampiamente condivisa dal mondo venatorio, che ho l’onore di rappresentare ancora».
Quale presidente dei cacciatori Dellarovere non dimentica i suoi avversari storici: «Le immancabili ire scomposte degli ambientalisti da salotto, che già mi pare di sentire, non ci spaventeranno. A chi propone banalità quali gli anticoncezionali o recinzioni varie, dico: i cacciatori difenderanno i propri diritti in tutte le sedi. Sempre con forza e onore».
Foto archivio
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Ardmando
23 Marzo 2023 at 8:12
Visto il gravissimo problema degli animali selvatici, per quanto mi riguarda possono andare a sparare dove meglio credono e dove serve. Qualsiasi cosa per eliminare i cinghiali dalle nostre terre e ridurre in modo drastico il numero di qualsiasi altro animale selvatico. E se agli animalari non sta bene, che vadano a prendere uno per uno tutti i cinghiali, caprioli e altre bestie simili, se li portino a casa, nel loro giardino, in cantina, in soffitta o in salotto.
Giuseppe Rocchetti
23 Marzo 2023 at 13:47
ma va a caghe’!!!
Gian Carlo Demaria
23 Marzo 2023 at 18:07
sono d’accordo per dare il permesso di caccia, solo dopo che il futuro cacciatore avrà sostenuto un esame del tipo combattere con un orso a mani nude.
Paolo Tessiore
24 Marzo 2023 at 15:07
prima creano il problema e poi vogliono risolverlo. Abbiamo visto tutti che la caccia non funziona. Il problema dei cinghiali si risolve con esperti che controllano la proliferazione ed eliminano solo alcuni capi.
la caccia non ha più senso. Deve essere abolita.