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I biellesi a Bruxelles: “Non siamo feriti ma è stato un inferno”

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Paura anche nel Biellese per l’attentato a Bruxelles

Paura anche nel Biellese per l’attentato a Bruxelles.  «Sto bene – scrive Chiara Vercelli, ragazza biellese a Bruxelles -. La zona dove abito è molto trafficata solo perché è vicino all’ospedale Saint Pierre». Chiara studia al Politecnico di Torino e da settembre si trova nella capitale belga grazie a un progetto Erasmus che terminerà a fine giugno. «Ho visto tutto grazie ai tg – continua – e le informazioni sono le stesse di quelli trasmessi in Italia: stato di allerta massima, tutto chiuso e tutto bloccato. Il consiglio dato è quello di non muoversi e stare in casa».
Alla domanda su un possibile ritorno in patria e sul clima che si respira in città ha Chiara risposto: «Tornerò in Italia per le vacanze di Pasqua. In realtà non sono uscita quindi non so bene dire che clima ci sia. Penso che comunque la gente sia abbastanza propensa a riprendere al più presto la normalità».
«Sto bene, I’m fine, Je vais bien» scrive da Bruxelles Luca Cassetti per informare parenti e amici delle sue condizioni. Originario di Sagliano Micca, da circa due anni vive nella capitale del Belgio e lavora come consulente alla Dr2 Consultans.
Ma Chiara e Luca non erano gli unici biellesi a Bruxelles. Anche Walid Benaim e Matteo Bernardini si trovavano lì. Stanno tutti bene. Fortunatamente nessuno di loro è rimasto coinvolto negli attentati terroristici.
«Mio figlio sta bene – conferma Gianluca Bernardini, ex presidente Coni Biella e padre di Matteo -. Ci siamo sentiti attraverso Facebook e Whatsapp, gli unici modi per poterlo contattare dato che le linee telefoniche erano inutilizzabili. Lui si trovava all’interno del quartiere turistico e l’ultima volta che l’ho sentito stava smontando, insieme al suo titolare, lo stand della ditta per cui lavora, la Manifattura Filippo Russo di Cossato.
«Per fortuna – afferma Luigi Russo, figlio del titolare – mio padre è rimasto fuori dagli incidenti. Per la giornata di oggi e domani (ieri e oggi per chi legge) era in programma la “Plastics Recycling Show Europe”, una fiera importante per il nostro settore. Sarebbe stata la prima fiera di questo tipo in Europa. È già la seconda volta che viene annullata per eventi terroristici: la prima fu a novembre per precauzione, dopo l’attentato di Parigi e lo spostamento delle ricerche di Salah in Belgio. Gli attentati sono avvenuti proprio quando mio padre si stava dirigendo verso Bruxelles Expo. Io lo avrei dovuto raggiungere domani (mercoledì), ma poco fa il volo è stato annullato. Tanta la paura che abbiamo provato visto che non riuscivo neanche a sentirlo per telefono. La Farnesina stamattina mi ha consigliato di provare tramite la connessione dati, quindi internet, e non con la rete telefonica. Attraverso Whatsapp e Facebook siamo finalmente riusciti a sentirci. Verso le 17 avevano già smontato tutto e si erano ritirati in albergo come da indicazioni delle forze dell’ordine. Sarebbero dovuti tornare giovedì, ma la città ora è sigillata e per il ritorno a casa bisogna aspettare il via libera dalle autorità».

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