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Guerra ai furbetti delle bici a noleggio
Presto nuovi meccanismi di controllo e sicurezza, servirà anche la carta d’identità

Guerra ai furbetti delle bici a noleggio
Guerra ai furbetti delle bici a noleggio
Biella è una delle città in cui il servizio ha più successo in tutta Italia, ma è anche una delle poche realtà in cui i comportamenti scorretti stanno diventando non semplici episodi sporadici, ma un fenomeno diffuso.
Stiamo parlando delle e-bike a noleggio, le biciclette elettriche che sempre più persone – soprattutto giovani – utilizzano per spostarsi in città e nei comuni limitrofi.
Le segnalazioni di utilizzi impropri sono purtroppo quotidiane: ragazzi che ci salgono sopra in due (quando non in tre) mettendo peraltro a repentaglio la loro sicurezza e quella degli altri, bici abbandonate dove capita, danni ai mezzi… e stratagemmi illeciti per pagare meno o non pagare affatto.
Una delle voci che circolano ultimamente vuole che stia girando, in particolare tra i giovanissimi, una sorta di codice – forse un qr code – che consentirebbe di aggirare i meccanismi di controllo previsti dall’applicazione. Al momento però a Vaimoo, la società che fornisce il servizio, non risulta nulla del genere.
«Quello che può accadere – spiega Gaetano Sciacovelli, responsabile Sale e Marketing di Vaimoo – è che qualcuno approfitti delle scontistiche legate agli abbonamenti dei mezzi pubblici in modo fraudolento, magari con abbonamenti falsi. Proprio per questo stiamo implementando un meccanismo di controllo più severo proprio su questo tipo di promozioni, che nascono per favorire che utilizza i mezzi pubblici, non certo a vantaggio di qualche personaggio che le usa in modo fraudolento».
La società di Bari non ha alcuna intenzione di fare passi indietro. Anzi, la volontà è quella di potenziare ulteriormente il servizio. Contemporaneamente, però, a breve arriveranno novità proprio per scoraggiare e fermare chi usa le e-bike scorrettamente: «Biella è una delle città in cui stiamo avendo più successo – spiega Sciacovelli -, ma è anche una di quelle in cui questo tipo di problemi si stanno verificando più regolarmente. Diciamo che altrove di solito c’è qualche caso, qui sta diventando un fenomeno più diffuso. Per questo stiamo mettendo in campo tutta una serie di iniziative per limitare i comportamenti evidentemente scorretti. Non ci facciamo certo fermare da queste problematiche, che contiamo di risolvere a breve».
In particolare aumentando i meccanismi di sicurezza e di controllo, ad esempio prevedendo per l’utente non soltanto l’inserimento di email e numero telefonico, ma anche della carta d’identità: «In questo modo sarà più facile e veloce identificare eventuali trasgressori o incivili e “bannarli”. Inoltre inizieremo ad applicare le penali previste da termini e condizioni di utilizzo».
Anche perché per l’azienda barese ogni comportamento scorretto comporta delle perdite: «Noi siamo parte lesa – ribadisce Sciacovelli -. Ogni volta che qualcuno rompe una bici, la abbandona da qualche parte o trova il modo per pagare di meno il servizio, per noi si traduce in una diminuzione degli introiti. Ci tengo a sottolineare che si tratta di azioni illegali».
Anche per questo, qualora gli ulteriori meccanismi di sicurezza non funzionassero, la società potrebbe valutare di iniziare a far scattare le denunce: «Ribadisco che sono tutti comportamenti illegali e vietati dalla legge, azioni criminali a tutti gli effetti – sottolinea Sciacovelli -. Questo deve essere chiaro, anche e soprattutto a chi magari le commette con leggerezza e senza pensarci troppo su. Stiamo già operando a stretto contatto con le polizie locali e non escludiamo in futuro, se necessario, di far partire delle denunce».
Guerra a furbetti e incivili, dunque, ma nessun passo indietro: «I cittadini onesti possono stare tranquilli: non abbiamo nessuna intenzione di abbandonare il servizio – conclude Sciacovelli -. Di sicuro non ci lasciamo scoraggiare da qualche maleducato».
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