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Entro dicembre il prezzo del latte potrebbe superare i due euro al litro

Lo affermano in una nota congiunta i due gruppi rivali Granarolo e Lactalis Italia

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Anche l’acquisto di latte finisce nel turbine della crisi. Il gruppo Granarolo e il gruppo Lactalis in Italia, «superano i consueti antagonismi di mercato e, insieme, pongono all’attenzione del governo la forte preoccupazione per un’inflazione galoppante che da 12 mesi colpisce l’agroalimentare italiano e in particolare il settore lattiero caseario. Occorre un intervento pubblico che scongiuri conseguenze ancora più disastrose per le migliaia di imprese che compongono la filiera».

Lo riporta una nota congiunta sottolineando che «nonostante entrambe le aziende abbiano assorbito autonomamente un’inflazione che oscilla tra il 25% e il 30%, dalla primavera il prezzo del latte per il consumatore è cresciuto raggiungendo gli 1,75/1,80 Euro/litro (dato Nielsen) e potrebbe aumentare ulteriormente entro dicembre 2022». Il rischio che viene anticipato è che il prezzo del latte al consumatore ecceda i 2 euro. «È impensabile – viene evidenziato – che un alimento primario e fondamentale nella dieta italiana possa subire una penalizzazione così forte da comprimerne la disponibilità di consumo». «Ad oggi l’inflazione ha portato a un aumento di listino del 23/24% ma i costi energetici continuano a crescere in misura esponenziale. Chiediamo un provvedimento transitorio per contenere un aumento dell’inflazione scatenato prevalentemente da questioni geopolitiche e da evidenti fenomeni speculativi. Si rende necessario un intervento urgente del Governo», chiedono all’unisono Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo e Giovanni Pomella, ad di Lactalis Italia.

 

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