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E’ operativo il Numero Unico Europeo 112 per le chiamate di emergenza

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E’ operativo dal 31 gennaio il Numero Unico Europeo (NUE) 112 per le chiamate di emergenza. La centrale operativa avrà sede a Saluzzo e coprirà la Provincia di Cuneo, Alessandria, Asti, Biella, Novara, Verbania e Vercelli.

E’ operativo dal 31 gennaio il Numero Unico Europeo (NUE) 112 per le chiamate di emergenza. La centrale operativa avrà sede a Saluzzo e coprirà la Provincia di Cuneo, Alessandria, Asti, Biella, Novara, Verbania e Vercelli. I tradizionali numeri di emergenza saranno ancora attivi ma inoltrati al nuovo centralino del 112. A rispondere saranno degli operatori che, con poche domande mirate sulla natura dell’emergenza, dirotteranno la chiamata all’organo competente: dai Vigili del Fuoco alla Polizia, da un operatore medico ai Carabinieri. Al Centralino lavorano 32 operatori, neo assunti, impegnati su turni 24 ore su 24.

L’attivazione del numero unico europeo sarà graduale e nei prossimi mesi verrà attivata una seconda centrale a Grugliasco che gestirà le chiamate della provincia di Torino e della Valle d’Aosta. Entro l’estate il 112 sarà così attivo in tutto il Piemonte che diventerà la terza Regione italiana, dopo la Lombardia e il Lazio, ad adottare il NUE e ad adeguarsi alle normative europee vigenti.

Il NUE 112 è il numero di telefono da contattare per i servizi di emergenza in tutta l’Unione Europea e, ad oggi, è attivo in Danimarca, Finlandia, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Romania e Svezia mentre negli altri Paesi è attivo ma affiancato dai vecchi numeri di emergenza. L’Italia è ancora indietro ma nei prossimi mesi anche le altre regioni italiane attiveranno il numero unico europeo112.

Oggi assistiamo alla costruzione di muri e al proliferare di nuovi nazionalismi e l’attivazione del NUE 112 può essere considerato un segnale importante dal punto di vista politico oltre che, naturalmente, operativo perché segna un ulteriore passo in avanti verso una più stretta integrazione europea.

L’Unione Europea è vicina ai cittadini e l’attivazione di un numero unico europeo per le emergenze, che possiamo chiamare ovunque in Europa, ce lo dimostra.

Nel gennaio 2015 mi ero personalmente attivata sulla questione e presentai un’interrogazione al Parlamento Europeo sull’attivazione del NUE112 e sul problema delle barriere linguistiche. Su quest’ultimo punto la Commissione ci ha rassicurati poiché i Paesi membri dell’Ue stanno attuando “misure per affrontare la questione linguistica”.

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