Attualità
Domani davanti alle Poste il flash mob per la tutela dellallattamento in luoghi pubblici
Le mamme offese, discriminate, cacciate da locali, negozi o luoghi pubblici in Italia perché intente ad allattare il proprio bambino sono in aumento costante e la storia di Francesca Castelli, mamma di Biella, si aggiunge alle molte già denunciate. Francesca racconta che il Direttore delle Poste le ha ribadito più volte il divieto di allattare al seno in luoghi pubblici, che è possibile nutrire i neonati solo utilizzando il biberon.
Le mamme offese, discriminate, cacciate da locali, negozi o luoghi pubblici in Italia perché intente ad allattare il proprio bambino sono in aumento costante e la storia di Francesca Castelli, mamma di Biella, si aggiunge alle molte già denunciate. Francesca racconta che il Direttore delle Poste le ha ribadito più volte il divieto di allattare al seno in luoghi pubblici, che è possibile nutrire i neonati solo utilizzando il biberon.
Eppure il modo più naturale per un bambino di ricevere nutrizione è attraverso l’allattamento materno. Chi sceglie questa prassi naturale, come raccomandato anche dall’OMS, deve poterlo fare ovunque, anche in un ristorante, in un bar, su una panchina o in un ufficio pubblico. Il Ministero della Salute, inoltre, in un opuscolo dedicato all’allattamento materno, sostiene che le madri dovrebbero poter allattare ovunque.
Ed è così che questo “no” all’allattamento materno ha creato solidarietà e fatto attivare le mamme di tutta Italia in difesa di un diritto che di osceno non conserva nulla e di una risposta unitaria da parte delle istituzioni. In un paese a crescita demografica zero, aumentare le discriminazioni significa condannarsi alla sterilità, prima di tutto culturale.
Tantissime, dunque, le adesioni (anche virtuali di chi non potrà fisicamente esserci) di mamme che parteciperanno al dolce sit-in, al fianco di Francesca, davanti alle Poste di Biella martedì 31 gennaio a partire dalle ore 11.30.
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