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Discarica della plastica da 60mila tonnellate nel Basso Biellese

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Discarica della plastica da 60mila tonnellate nel Basso Biellese. Un mega progetto per la lavorazione dei rifiuti.

Un mega progetto di A2A

Dopo la richiesta per la discarica di amianto a Salussola, il Basso Biellese deve fare i conti con un nuovo progetto riguardante i rifiuti. La società A2A Ambiente ha infatti presentato uno studio per la realizzazione a Cavaglià di un impianto per il cosiddetto “Combustibile solido secondario” attraverso l’utilizzo di 60mila tonnellate annue di scarti di plastica

La richiesta

La richiesta presentata in questi giorni in Provincia segue di qualche mese un altro progetto della stessa società – peraltro già autorizzato – relativo a un impianto destinato al recupero delle plastiche stesse. Dunque A2A Ambiente ha scelto il nostro territorio per l’intero processo di produzione e trasformazione della plastica. Come detto, visto che la produzione annua del Biellese di rifiuti di questo tipo è inferiore al limite di 60.000 tonnellate, parte del materiale arriverà da fuori provincia anche se la maggior parte sarà certamente quello della discarica di Cavaglià gestita da Asrab di cui A2A Ambiente è socio.
Ma per Daniele Gamba, storico esponente di Legambiente Biella, la storia non è finita. Anzi, il finale sarebbe apocalittico da un punto di vista ambientale. Come spiega il diretto interessato il passo successivo potrebbe essere rappresentato dalla realizzazione di un vero e proprio inceneritore.

Lo spettro dell’inceneritore

«Vorrei ricordare che del nuovo progetto non ci è mai stato detto nulla. Anzi, in occasione della presentazione del progetto di separazione delle plastiche si parlò con enfasi di “economia circolare”. Invece il cerchio non si è chiuso e oggi spunta questa nuova richiesta».
«A questo punto pare evidente – continua Daniele Gamba – che l’obiettivo perseguito a piccolo passi è la realizzazione di un nuovo inceneritore a Cavaglià o in aree limitrofe per la cui realizzazione da sempre esistono forti pressioni». Tra questi vi sono certamente i valdostani ai quali la presenza di un termovalorizzatore a pochi passi dai propri confini risolverebbe i problemi che affliggono la regione a noi confinante.

Discarica d’amianto a Salussola

Il nuovo progetto A2A Ambiente arriva in un momento in cui nella Bassa Biellese i temi ambientali hanno assunto grande importanza. Non si può infatti dimenticare che a Salussola è in corso l’iter per l’apertura di una discarica di amianto in regione Brianco. Un progetto che ha creato forti preoccupazioni tra i residenti della zona tanto che a seguito delle proteste l’amministrazione provinciale ha deciso di istituire un’apposita commissione di saggi per valutare il progetto, commissione che dovrebbe diventare operativa a breve dopo la nomina dei propri esperti da parte della Regione.

Raccolta di firme

Contro la nuova discarica nelle settimane scorse il Comitato Salussola Ambiente e Futuro ha raccolto 4.530 firme, poi consegnate in Regione, un’operazione che ha coinvolto tutta la Bassa Biellese considerando che gli abitanti di Salussola sono circa 2.000. «E’ un messaggio inequivocabile – avevano sottolineato gli esponenti del Comitato – il messaggio che questa raccolta firme contiene: bisogna guardare al territorio, la tutela deve essere una priorità, la volontà popolare deve essere ascoltata. L’obiettivo del comitato stesso è che un messaggio così significativo venga recepito da chi è oggi alla guida del territorio biellese e piemontese e che ne conseguano decisioni atte a garantire anche la salvaguardia della serenità della popolazione oltre che lo stato di salute».

Ricerche petrolifere della Shell

E per chiudere il cerchio, anche se la plastica qui non c’entra nulla, sotto l’aspetto ambientale un altro grande tema è rappresentato dalla richiesta della Shell di effettuare ricerche petrolifere nel sottosuolo biellese.

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