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Claudio Corradino: “Non è colpa mia se le buone idee non albergano all’interno del PD”

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Dopo il comunicato ufficiale del primo consiglio Comunale in “presenza” e le dichiarazioni del Sindaco Corradino sul primo anno di amministrazione arrivano le polemiche ed è proprio il primo cittadino a parlarne attraverso i suoi canali Social, Instagram e Facebook, con un post che riportiamo integralmente.

Con immenso dispiacere, nel cuore di una “fase2” per via di un virus che ha fermato la vita e ogni forma di contatto sociale nel nostro Paese, apprendo che alla vigilia del consiglio comunale svolto nel primo momento utile al teatro Sociale (proprio per garantire le distanze di sicurezza) il gruppo consiliare del Pd ha deciso di inoltrare per conoscenza al Prefetto una lettera in cui sostiene di essere “ignorato” e addirittura “irriso”. Nel corso della pandemia non sono mai mancati contatti attraverso videoconferenze (per la commissioni consiliari) e telefoniche. Il gruppo consiliare del PD si è aggrappato alle difficoltà straordinarie dettate dal virus per dar vita a un dibattito puramente di dialettica ideologica senza fornire un vivo confronto sulle reali necessità della nostra città e dei nostri cittadini in questo momento di emergenza. Mi spiace perfino dover rispondere a quanto accaduto, in un momento in cui con grande senso pratico e concreto dobbiamo pensare a garantire buoni spesa, l’avvio di centri estivi, la distribuzione delle mascherine, aiutare e mettere nelle condizioni i commercianti per ripartire solo per fare degli esempi. Nella speranza che l’obiettivo di tutti sia quello di proporre idee e azioni concrete per la nostra città, ricordo che il mio numero di telefono è a disposizione di tutti e soprattutto di tutti i consiglieri comunali. Se un’idea è buona lo è a prescindere dallo schieramento politico da cui proviene. Non è colpa mia se le buone idee non albergano all’interno del PD. Il contenuto della lettera del PD sembra non tenere conto dell’esito delle elezioni dello scorso giugno, che hanno visto a palazzo Oropa non solo il cambio della maggioranza ma la totale evanescenza del Partito Democratico che non è nemmeno arrivato al ballottaggio.

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