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Biellesi in fuga aprono un ristorante in Valle d’Aosta

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C’è chi resta e chi va via, anche se  il settore in questione  è sempre lo stesso : la ristorazione. Si era discusso nello scorso numero di Yuri Bodo, imprenditore locale che  ha investito nel territorio di Biella per portare avanti con successo la propria attività.

C’è chi resta e chi va via, anche se  il settore in questione  è sempre lo stesso : la ristorazione. Si era discusso nello scorso numero di Yuri Bodo, imprenditore locale che  ha investito nel territorio di Biella per portare avanti con successo la propria attività.
Oggi il caso è diverso, a parlare è Marco Augusti, classe 1981, biellese doc che ha deciso di aprire il suo ristorante fuori dai confini della nostra provincia.
Arvier, cittadina ai piedi del maestoso Monte Bianco, è la località scelta da quest’ultimo per avviare il proprio locale che, a giudicare dalle recensioni di Tripadvisor, sta riscuotendo enorme consenso dalla clientela: 33 persone lo definiscono eccellente e due molto buono, insomma è super consigliato.
      «Io e la mia ragazza Susanna Demasi, calabrese residente nel Biellese, abbiamo aperto il nostro ristorante “Le Vigneron” il 1 novembre 2016 – spiega Augusti – Serviamo una cucina tipica valdostana rivisitata in chiave moderna. In questo stile, tra i nostri piatti forti ci sono, come primi, la tartare di manzo con uovo croccante e le tagliatelle al ragù di cervo e castagne e, come secondi, le costine di maiale cotte a bassa temperatura e poi grigliate, la sella di cervo con salsa di mirtilli e la coscia d’anatra con mele in pastella. Non meno rinomati sono i nostri sorbetti, differenti da quelli che si possono mangiare in altri locali poiché preparati solo con succhi di frutta fresca, al naturale».
     Dopo la lettura di questo prelibato menù, che comprende altre gustose portate, non resta che domandarsi se un biellese in trasferta in Valle d’Aosta, possa comunque assaggiare a “Le Vigneron” delle specialità piemontesi, uscite direttamente dalla cucina del proprio compaesano. La risposta è affermativa:       «Nel nostro ristorante il risotto fa da padrone nei primi – continua Marco Augusti – Qui in Valle  è un piatto che si usa poco e noi, da buoni biellesi, non lo facciamo mancare nella nostra  lista, così come la bagna cauda e la salsa tonnata. Mi piacerebbe ampliare il numero di  pietanze tipiche ma abbiamo aperto da soli 3 mesi e il menù è ancora in fase di rielaborazione  ».
    Dalle parole del titolare si evince quanto le origini siano ancora vive in lui e continuino ad influenzare la sua cucina, seppur si trovi ora   lontano dalla propria città natale. Dunque, come mai non investire a Biella? «E’ da 10 anni che lavoro in Valle d’Aosta – conclude Augusti – Io e Susanna abbiamo deciso di aprire qui la nostra attività perché a livello turistico c’è molta più affluenza rispetto al Biellese. Arvier è collegata molto bene ed abbiamo vicino lo Skyway del Monte Bianco, molte stazioni sciistiche e le terme di Pré-Saint-Didier che portano un elevato numero di clienti. Questo ci permette di lavorare bene tutta la settimana e non solo nel weekend».
      In questa prospettiva sembrano avere ragione tutti coloro che, in questi giorni, stanno contestando alla nostra provincia la sua scarsa attrattività, l’incapacità di  valorizzare le risorse offerte dal territorio, la mancanza di collegamenti stradali validi  nonché la difficoltà di investire, riscontrata dagli imprenditori locali.
       Giulia Gaia Maretta

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