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Biella ha un record: è la città italiana con più anziani

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Il Biellese si conferma come la capitale d’Italia dei pensionati, o per meglio dire dei titolari di pensioni di anzianità.

Il Biellese si conferma come la capitale d’Italia dei pensionati, o per meglio dire dei titolari di pensioni di anzianità. Le ultime statistiche 2016 indicano che il 42 per cento dei residenti in città e provincia può contare su un assegno Inps. Il dato è certamente  impressionante perché la percentuale è notevolmente superiore alla media nazionale che è pari al 29,7 per cento. Ma non è finita.
I biellesi che hanno avuto la fortuna di raggiungere il traguardo del meritato riposo possono vantare un altro dato positivo: se il valore nazionale dell’assegno della pensione di anzianità è di gli 825 euro, quello biellese è quasi cento euro in più, ovvero 916. Insomma, siamo una provincia di pensionati relativamente “ricchi”, dove quest’ultimo termine significa solo che stiamo un po’ meglio di tanti altri. Sicuramente in condizioni più agiate degli oltre 11 milioni di anziani che, secondo quanto comunicato recentemente dall’Istat sono costretti a sopravvivere con meno di 750 euro.
Scorrendo la classifica nazionale delle pensioni di anzianità la provincia di Biella è seguita da Ancona e Ferrara. Ma quello che colpisce sono le ultime posizioni. A dispetto di una “politica dell’arrangiarsi” in tutte le situazioni e di quanto accade in certe realtà del Mezzogiorno, le ultime tre provincie sono Napoli, Catania e Caserta.
Biella invece è esclusa dalla classifica dell’assegno più ricco: in questo caso la graduatoria è guidata da Milano con 1.357 euro e Napoli 1.265 euro di media, vale a dire poche pensioni, come abbiamo visto prima, ma buone. In fondo alla graduatoria troviamo Campobasso, Potenza e Ancona con assegni tra i 700 e 800 euro mensili. Per quanto riguarda la provincia con il maggior numero di invalidi civili che prendono la pensione è Oristano con il 9,4 per cento della popolazione residente mentre all’ultimo posto figura Bolzano con appena l’1,3 per cento.
Detto tutto questo, c’è da segnalare che continua la battaglia di molti pensionati contro il blocco della rivalutazione della pensione, operato dalla Riforma Fornero per gli anni 2012 e 2013.  
A supporto degli oltre 6 milioni di pensionati italiani in attesa di rimborso, l’iniziativa Rimborsopensioni.it ha già presentato circa 8 mila ricorsi in tutta Italia, dei quali 510 sono di pensionati residenti in Piemonte. E‘ inoltre in preparazione un’ondata di ricorsi cui sarà possibile aderire fino al 31 luglio, in attesa delle nuove azioni collettive che saranno presentate nei prossimi mesi. Ha diritto a chiedere il rimborso degli arretrati e la rivalutazione della pensione qualunque pensionato con un trattamento minimo di 1.450 euro lordi al mese, pari a circa 1.100 euro netti. Info: rimborsopoli.it

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