Seguici su

Attualità

Attenti ai falsi bersagli e ai capri espiatori della sanità locale

Il commento di Vittorio Barazzotto

Pubblicato

il

Tanti soldi, poca sanità

Si torna a parlare di sanità. Non nel modo in cui avremmo sperato, visto che la notizia del momento è l’indagine che coinvolge l’attuale direttore generale dell’ospedale di Biella per presunte irregolarità in un concorso svolto nel suo precedente mandato nel cuneese.

Lasciando da parte la vicenda giudiziaria, che farà il suo corso e stabilirà se esistano davvero eventuali responsabilità penali, sorprende che dell’attuale direzione  ci si interessi solo ora.

L’insediamento del nuovo direttore nell’ospedale di Biella, avvenuto lo scorso anno, è stato accompagnato fin da subito da una certa indifferenza, preceduta solo dagli screzi sul nome prescelto da parte dell’apparato politico, che non lo ha sostenuto né indirizzato sulle reali necessità della struttura sanitaria più importante del Biellese.

Un uomo solo al governo non può funzionare, ancor di più in un settore che vive sotto pressione da anni e con le complicazioni locali, date dalla carenza perenne di organico a cui gli operatori sanitari sopperiscono lavorando in condizioni di forte stress. Lontana la Regione Piemonte che ha ripreso a considerare il Biellese un quartiere periferico di Torino, assente la conferenza dei Sindaci a partire dal Sindaco Corradino che la presiede, e persino le opposizioni sempre più silenti.

Ora l’assessore regionale valuterà la posizione del direttore generale del nostro ospedale, non sappiamo quale sarà l’esito del suo giudizio. Di certo sappiamo che non ci interessa un capro espiatorio o un falso bersaglio su cui scaricare le inefficienze di un sistema politico e amministrativo che non fornisce gli strumenti per lavorare in modo efficiente e funzionale. Il risultato evidente è che i biellesi sono ormai costretti a girovagare nelle province del Piemonte per visite ed esami di routine.
Vittorio Barazzotto

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *