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“All’ex Schiapparelli nessuna classe vip”

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Da pochi giorni alla scuola media San Francesco sono stati affissi gli elenchi delle classi prime per il nuovo anno scolastico e già fioccano le polemiche. Alcuni genitori sostengono che delle sei sezioni dell’istituto, la A e la B sarebbero state costruite ad hoc come “classi d’èlite”, destinate ai figli di famiglie note  e senza neppure uno straniero.

Da pochi giorni alla scuola media San Francesco sono stati affissi gli elenchi delle classi prime per il nuovo anno scolastico e già fioccano le polemiche. Alcuni genitori sostengono che delle sei sezioni dell’istituto la A e la B sarebbero state costruite ad hoc come “classi d’èlite”, comprendenti i figli di professionalità di spicco del panorama locale e nemmeno uno straniero.

«Questa è una vera bestemmia» è la replica irata di Dino Gentile, dirigente scolastico «come dire che i nati a Biella sono una specie diversa rispetto ai figli di extracomunitari». Queste polemiche sono per l’ex sindaco sintomo in primo luogo di una diffusa e gravissima intolleranza, ma soprattutto assolutamente infondate, visti i criteri attraverso i quali sono state formate le diverse sezioni.

«La formazione delle classi viene effettuata dai responsabili scolastici in base a criteri ben definiti» afferma, citando il regolamento scolastico «Criteri che garantiscono l’eterogeneità all’interno delle classi e l’omogeneità tra le diverse sezioni». La distribuzione nelle classi avviene prima di tutto sulla base del merito: vengono attentamente visionati i singoli risultati del precedente percorso scolastico ed effettuati colloqui tra professori e maestri, di modo da stabilire a quale fascia di livello l’allievo appartenga. In ogni classe si cerca di creare una situazione equilibrata tra eccellenze, fasce medie e situazioni più problematiche. I gemelli o fratelli vengono salvo richiesta destinati a sezioni diverse e i figli dei docenti a una sezione differente da quella di competenza del genitore. Un’analisi ancora più attenta comporta la distribuzione delle disabilità. «Il tutto avviene in completa trasparenza e con estrema cura, i responsabili hanno lavorato per un mese intero sulla questione» aggiunge. Eventuali situazioni sospette derivano secondo il preside da un unico fattore, il fatto che la scuola accoglie laddove possibile eventuali e motivate richieste da parte dei genitori. «Altri istituti se la cavano con il sorteggio, noi nelle schede di iscrizione inseriamo un apposito spazio per eventuali richieste e che teniamo conto delle singole problematiche se ce n’è la possibilità. Capita che alunni i cui genitori organizzano il trasporto alternato, piuttosto che ragazzi provenienti dalla stessa scuola chiedano di essere messi nella stessa sezione. Se la richiesta non va contro i principi stabiliti dal regolamento viene accolta».

Gentile si trincera dietro l’assoluta convinzione di essere nel giusto, ricordando come nei suoi sette anni di gestione alla San Francesco non solo si sia assistito ad un considerevole aumento del numero di iscritti e al passaggio da quattro a sei sezioni, ma abbia anche posto rimedio ad una precedente situazione di effettiva discriminazione: «Quando sono arrivato esistevano sì due sezioni di élite, dove si studiava in una il latino e nell’altra una seconda lingua straniera, e altre due sezioni di sbandati. Con l’introduzione dei criteri di merito si è messo fine a questa situazione, oggi assolutamente nessuno può affermare che gli insegnanti nella costituzione delle classi abbiano operato in malafede». Estrazione sociale e origine etnica non sarebbero in definitiva fattori discriminanti in una composizione delle classi basata sui precedenti risultati scolastici.

Gaia Quaglio

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