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All’ospedale la temperatura è di 21-23 gradi

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Dopo le segnalazioni ricevute sulle temperature più basse in alcune stanze dell’ospedale è stato messo in atto un esteso controllo nelle aree di degenza. La temperatura rilevata nelle varie camere è risultata compresa tra 21 e 23 gradi, in linea con quanto richiesto all’impianto di climatizzazione. Ricordiamo infatti che i requisiti di accreditamento prevedono che negli ambienti di degenza la temperatura non sia inferiore a 20 gradi, ma all’interno dell’ospedale la scelta è stata quella di mantenere la temperatura tra i 21 e 23 gradi, quindi al di sopra di quanto previsto normalmente. 

 

Sono state individuate alcune situazioni puntuali in cui si è reso necessario intervenire per risolvere anomalie causate guasti localizzati ma si è trattato di poche unità. È necessario infatti considerare che l’ospedale è formato da oltre 3700 vani tra stanze, spazi comuni, locali di servizio, ecc. ed interventi su singole situazioni sono ovviamente all’ordine del giorno.

C’è come sempre il massimo impegno ad intervenire tempestivamente su tali situazioni in modo da minimizzare ogni eventuale disagio per l’utenza.

 

È anche importante precisare che l’impianto di climatizzazione dell’ospedale è radicalmente diverso da quello di una comune abitazione in cui il riscaldamento avviene di norma con corpi riscaldanti ad acqua calda (termosifoni) e dove l’aria ambiente è sostanzialmente ferma. In ospedale il calore viene veicolato attraverso l’impianto di ventilazione che garantisce anche il necessario ricambio dell’aria nonché il controllo dell’umidità; i termosifoni, dove presenti, intervengono solo in determinati frangenti e solo ad integrazione dell’impianto di ventilazione. Pertanto, anche per garantire un adeguato tasso di ricambio dell’aria dettato da motivi igienici, negli ambienti dell’ospedale l’aria è costantemente in movimento, sebbene a bassa velocità, e ciò fa sì che la percezione della temperatura possa legittimamente mutare da soggetto a soggetto pur nel completo rispetto dei requisiti microclimatici.

 

Infine è doveroso sottolineare che l’uso di stufette o apparecchi similari non è assolutamente consentito in quanto questi apparecchi, oltre a causare seri rischi per la sicurezza elettrica e per l’innesco di incendi, non consentono la corretta regolazione delle temperature ed inducono un effetto esattamente opposto a quello che si vorrebbe ottenere in quanto le sonde di temperatura percepiscono una temperatura superiore al dovuto e determinano l’immissione di aria più fredda nell’area interessata.

Dopo le segnalazioni ricevute sulle temperature più basse in alcune stanze dell’ospedale è stato messo in atto un esteso controllo nelle aree di degenza. La temperatura rilevata nelle varie camere è risultata compresa tra 21 e 23 gradi, in linea con quanto richiesto all’impianto di climatizzazione. Ricordiamo infatti che i requisiti di accreditamento prevedono che negli ambienti di degenza la temperatura non sia inferiore a 20 gradi, ma all’interno dell’ospedale la scelta è stata quella di mantenere la temperatura tra i 21 e 23 gradi, quindi al di sopra di quanto previsto normalmente. 

 

Sono state individuate alcune situazioni puntuali in cui si è reso necessario intervenire per risolvere anomalie causate guasti localizzati ma si è trattato di poche unità. È necessario infatti considerare che l’ospedale è formato da oltre 3700 vani tra stanze, spazi comuni, locali di servizio, ecc. ed interventi su singole situazioni sono ovviamente all’ordine del giorno.

C’è come sempre il massimo impegno ad intervenire tempestivamente su tali situazioni in modo da minimizzare ogni eventuale disagio per l’utenza.

 

È anche importante precisare che l’impianto di climatizzazione dell’ospedale è radicalmente diverso da quello di una comune abitazione in cui il riscaldamento avviene di norma con corpi riscaldanti ad acqua calda (termosifoni) e dove l’aria ambiente è sostanzialmente ferma. In ospedale il calore viene veicolato attraverso l’impianto di ventilazione che garantisce anche il necessario ricambio dell’aria nonché il controllo dell’umidità; i termosifoni, dove presenti, intervengono solo in determinati frangenti e solo ad integrazione dell’impianto di ventilazione. Pertanto, anche per garantire un adeguato tasso di ricambio dell’aria dettato da motivi igienici, negli ambienti dell’ospedale l’aria è costantemente in movimento, sebbene a bassa velocità, e ciò fa sì che la percezione della temperatura possa legittimamente mutare da soggetto a soggetto pur nel completo rispetto dei requisiti microclimatici.

 

Infine è doveroso sottolineare che l’uso di stufette o apparecchi similari non è assolutamente consentito in quanto questi apparecchi, oltre a causare seri rischi per la sicurezza elettrica e per l’innesco di incendi, non consentono la corretta regolazione delle temperature ed inducono un effetto esattamente opposto a quello che si vorrebbe ottenere in quanto le sonde di temperatura percepiscono una temperatura superiore al dovuto e determinano l’immissione di aria più fredda nell’area interessata.

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