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Multati per aver soprecato l’acqua

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Così come è filtrata, la notizia sarebbe certamente clamorosa. Una società è stata multata perchè ha concesso ai Vigili del fuoco il permesso di utilizzare le proprie scorte d’acqua per spegnere un incendio nel periodo di siccità, ovvero in un momento in cui vigeva l’ordinanza di risparmiare sui consumi d’acqua.
Partiamo dall’inizio. Innanzitutto i  protagonisti di questa storia sono tre, i vigili del fuoco, il Consorzio di Bonifica Ovest Sesia e l’amministrazione provinciale di Biella.
La vicenda ha inizio nei giorni scorsi quando i pompieri intervengono in una cascina di Candelo, regione Castellengo, per un principio d’incendio per spegnere il quale attingono alle risorse idriche trovate in zona, come sempre accade in questi casi. Operazione conclusa e tutti contenti dunque? No, non è cosi.
Nei giorni successivi il Consorzio  viene multato dall’amministrazione provinciale di Biella perchè il livello minimo delle acque della zona interessata è inferiore a quanto stabilito dagli accordi. La giustificazione del Consorzio è semplice: «Ci troviamo in queste condizioni perchè la nostra acqua è stata utilizzata dai Vigili del fuoco per domare l’incendio. Cosa dovevamo fare?».
Se cosi fosse la situazione non sarebbe solamente Kafkiana, ma da ricovero in un centro psichiatrico. Multati per aver concesso ai Vigili del Fuoco l’acqua necessaria per domare un incendio? Cose mai viste in un Paese dove si è visto di tutto. Ma le cose sono proprio andate così?
Abbiamo chiesto delucidazione al presidente Emanuele Ramella Pralungo, responsabile della Provincia di Biella: «Quello che al momento posso dire sulla questione è che da parte degli uffici è in corso una serie di accertamenti al termine dei quali, se il deflusso mimino vitale è inferiore perchè l’acqua è stata veramente utilizzata dai Vigili del Fuoco toglieremo la sanzione. Se invece le conclusioni dell’inchiesta saranno diverse e il mancato rispetto delle regole è dovuto ad altre ragioni,  ognuno si assumerà le proprie responsabilità».

Così come è filtrata, la notizia sarebbe certamente clamorosa. Una società è stata multata perchè ha concesso ai Vigili del fuoco il permesso di utilizzare le proprie scorte d’acqua per spegnere un incendio nel periodo di siccità, ovvero in un momento in cui vigeva l’ordinanza di risparmiare sui consumi d’acqua.
Partiamo dall’inizio. Innanzitutto i  protagonisti di questa storia sono tre, i vigili del fuoco, il Consorzio di Bonifica Ovest Sesia e l’amministrazione provinciale di Biella.
La vicenda ha inizio nei giorni scorsi quando i pompieri intervengono in una cascina di Candelo, regione Castellengo, per un principio d’incendio per spegnere il quale attingono alle risorse idriche trovate in zona, come sempre accade in questi casi. Operazione conclusa e tutti contenti dunque? No, non è cosi.
Nei giorni successivi il Consorzio  viene multato dall’amministrazione provinciale di Biella perchè il livello minimo delle acque della zona interessata è inferiore a quanto stabilito dagli accordi. La giustificazione del Consorzio è semplice: «Ci troviamo in queste condizioni perchè la nostra acqua è stata utilizzata dai Vigili del fuoco per domare l’incendio. Cosa dovevamo fare?».
Se cosi fosse la situazione non sarebbe solamente Kafkiana, ma da ricovero in un centro psichiatrico. Multati per aver concesso ai Vigili del Fuoco l’acqua necessaria per domare un incendio? Cose mai viste in un Paese dove si è visto di tutto. Ma le cose sono proprio andate così?
Abbiamo chiesto delucidazione al presidente Emanuele Ramella Pralungo, responsabile della Provincia di Biella: «Quello che al momento posso dire sulla questione è che da parte degli uffici è in corso una serie di accertamenti al termine dei quali, se il deflusso mimino vitale è inferiore perchè l’acqua è stata veramente utilizzata dai Vigili del Fuoco toglieremo la sanzione. Se invece le conclusioni dell’inchiesta saranno diverse e il mancato rispetto delle regole è dovuto ad altre ragioni,  ognuno si assumerà le proprie responsabilità».

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