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Venere di Botticelli: al Museo del territorio organizzazione pessima

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“Sembra di essere tornati al Medioevo… nemmeno una persona che sappia l’inglese o una guida competente”. Lo sfogo giunge da una nostra lettrice. Si tratta di Ilaria Motta, che in una lettera sviscera problemi e carenze del museo del territorio in un momento in cui, come sta accadendo, il museo biellese si trova ad ospitare uno dei più grandi capolavori del 1400 .
“Sembra di essere tornati al Medioevo… nemmeno una persona che sappia l’inglese o una guida competente”. Lo sfogo giunge da una nostra lettrice. Si tratta di Ilaria Motta, che in una lettera sviscera problemi e carenze del museo del territorio in un momento in cui, come sta accadendo, il museo biellese si trova ad ospitare uno dei più grandi capolavori del 1400.
“Sono sinceramente SCONCERTATA, ALLIBITA – scrive Ilaria Motta –  quasi disgustata. Sentiamo parlare ogni giorno che bisogna promuovere il territorio biellese. Ed allora che si fa? Facciamo arrivare una splendida Venere di Botticelli. La prima tra l’altro. Ottima idea. Ma… Si, perché qui si tratta sempre di “ma”.
Una mia amica irlandese, professoressa d’arte e storia antica, si ritrova a dover assistere ad un vero teatro tragicomico!!! Cominciamo chiedendo una mappa del museo (visto che è diviso in quattro sezioni) ma non c’è. Allora una brochure che racconti brevemente in inglese il museo. Non esiste. Però c’è la audioguida!!! Siiii!!! Ops. Solo in italiano. Nessuno, ripeto, NESSUNO che parla inglese!!!
Le è state spiegato il percorso e quello che avrebbe trovato, mimando come in una fiaba rocambolesca, facendosi capire davvero poco. Non parliamo poi delle due stagiste (spero NON pagate!!!) appoggiate a chiaccherare ed alla quale ho gentilmente fatto notare che NON è educato guardare con gli occhi spalancati gli altri, come se fossero  alieni!!! potrebbero sentirsi un pochino in imbarazzo..
Concludo facendo notare che, solo in una sezione, ci sono descrizioni di quello esposto, anche in inglese. La più antica. Del resto.. Agli altri, che interessa sapere cos’è c’è nelle teche di un museo e le descrizioni dei dipinti? Meglio sudare e far divertire questi poveri stranieri che, ancora una volta, si possono sentire ritornati nel medioevo”.

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