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Una sedicenne racconta il suo trasferimento dal vecchio al nuovo ospedale

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Il trasferimento dal presidio di Biella al nuovo ospedale di Ponderano diventa protagonista del racconto di Greta Mercandino, la prima paziente ricoverata nel reparto di Pediatria della nuova struttura.

Il trasferimento dal presidio di Biella al nuovo ospedale di Ponderano diventa protagonista del racconto di Greta Mercandino, la prima paziente ricoverata nel reparto di Pediatria della nuova struttura. 

La sedicenne ha infatti voluto raccontare l’esperienza vissuta proprio nella settimana in cui si stavano svolgendo le operazioni di trasloco dei reparti: nella notte tra il 26 e il 27 novembre scorsi, la ragazza è giunta al Pronto Soccorso del vecchio ospedale per poi essere trasferita, poche ore dopo, nel nuovo.

Greta ha scritto il proprio racconto durante il periodo di degenza nel nuovo presidio, nell’ambito del servizio “La Scuola in Ospedale”, che ha lo scopo di assicurare al bambino ospedalizzato un supporto educativo didattico adeguato durante la permanenza nella struttura ospedaliera.

La “Scuola in Ospedale” è stata avviata presso l’ASL BI a seguito della convenzione tra Azienda Sanitaria e Istituto Comprensivo di Vigliano Biellese a partire dall’anno scolastico 2011/2012 e prosegue oggi anche nella nuova struttura.

L’intervento educativo in ospedale è volto ad assicurare agli alunni ricoverati pari opportunità, mettendoli in condizione, ove sia possibile, di proseguire lo sviluppo delle personali capacità e competenze, al fine di facilitare il loro reinserimento nei contesti scolastici di provenienza e di prevenire e contrastare eventuali situazioni di dispersione scolastica. La funzione del docente in ospedale risulta, dunque, quella di garantire un “ponte” tra la famiglia e l’ospedale e di promuovere il diritto all’istruzione in un contesto così delicato e complesso.

Poiché in Pediatria sono accolti i pazienti ricoverati fino al compimento del diciottesimo anno d’età, il servizio si rivolge a tutti i bambini e ragazzi ricoverati in età scolastica, dal primo anno della Scuola dell’Infanzia alle Secondarie di secondo grado: nell’anno scolastico 2011/2012 i bambini e ragazzi che hanno usufruito di questo servizio sono stati 186; 257 nell’anno scolastico 2012/2013 e 278 nell’anno scolastico 2013/2014. 

Manuela Pozzi, insegnante dell’Istituto Comprensivo di Vigliano assegnata al progetto “La Scuola in Ospedale”, spiega: «Questo servizio intende garantire il diritto allo studio, al gioco, alla scolarizzazione e alla cultura, nonché contribuire al processo di guarigione del bambino malato e limitare fenomeni di abbandono e dispersione scolastica, assicurando così continuità al processo educativo. A volte, le attività didattiche si svolgono direttamente nella camera di degenza; talvolta, gli alunni degenti non riescono ad alzarsi dal letto e in questo caso basta un supporto rigido per appoggiarsi e poi fogli, colori, pennarelli, una penna, un libro, carta da ritagliare e il letto diventa così un laboratorio di scrittura o di lettura oppure laboratorio creativo. Così facendo, si favorisce la realizzazione di situazioni di “normalità” e si attenuano anche eventuali situazioni di disagio, ansia, sofferenza causati dalla malattia o dall’interruzione del proprio ritmo di vita».

“La Scuola in Ospedale” dispone, come nella vecchia struttura, di una sala situata all’estremità del reparto di Pediatria e che assolve a funzioni differenti: contiene giochi e materiale didattico strutturato, diventa atelier creativo, atelier di pittura e manipolazione, laboratorio musicale, postazione informatica.

«Non c’è tempo per “prepararsi” un’attività didattica: c’è solo il tempo di attraversare il corridoio, bussare alla porta ed entrare con un sorriso – conclude l’insegnante -. Stabilito un rapporto con il nuovo alunno, si calibrerà l’intervento sulla base dello stato di salute e dei bisogni del bambino. La “magia” della relazione, in ogni caso, aiuterà le scelte. Con gli alunni di scuola superiore ha successo la richiesta di scrivere una pagina di diario o un breve testo autobiografico: a volte mi stupisco piacevolmente del risultato, come nel caso della pagina di diario del trasferimento dal vecchio al nuovo ospedale dell’alunna sedicenne».

L’effetto dell’insegnante de “La Scuola in Ospedale” è anche quello di migliorare la qualità della permanenza durante il ricovero, offrendo ai bambini occasioni di crescita e di maturazione. In tal modo, le attività scolastiche permettono di mantenere vivo il legame con la realtà esterna dell’ospedale.

Franco Garofalo, Direttore della Struttura Complessa di Pediatria dell’Ospedale degli Infermi, commenta: «La lettera è stata per tutti noi una delle testimonianze più dirette della bontà di questa idea, della cui riuscita comunque il merito principale va alla protagonista della stessa, la nostra maestra Manuela. Grazie a lei e a tutte le persone che dedicano un bel po’ del loro tempo ai nostri bambini in reparto -i volontari dell’ABIO e del Naso in Tasca- e al contributo di Fondazione Angelino e della Fondazione Edo ed Elvo Tempia, l’Ospedale non sembra essere lo spauracchio di una volta. Il giorno 22, alle ore 16, anche Babbo Natale farà visita al nostro reparto per recare una carezza ed un pensiero ai bambini ricoverati e ai frequentatori abituali che vorranno ritrovarsi a celebrare il Natale con noi. Grazie a tutti e Buon Natale».

Pagina di diario di Greta Mercandino
Trasferimento da ospedale vecchio a ospedale nuovo

27 novembre 2014, Biella è in tumulto per l’apertura ufficiale della nuova struttura ospedaliera.
Finalmente il giorno del trasferimento dei reparti dal vecchio al nuovo ospedale è arrivato, certo non avrei immaginato di parteciparci in prima persona!
Tutto é iniziato la notte tra i giorni 26 e 27 di questo piovoso novembre. Quel che restava del pronto soccorso si è preso cura di me con immensa gentilezza quando mi sono presentata alla porta della vecchia struttura. Su una sedia a rotelle sono stata trasportata in pediatria. Sì, una sedicenne in pediatria…
Al reparto mi hanno accolta come fossi di casa, malgrado le difficoltà oggettive dovute ad un trasloco di questa portata.
Mi hanno trattenuta la notte e il mattino successivo si è deciso di ricoverarmi ed é così che sono diventata la prima paziente ricoverata (in pediatria) dell’ospedale nuovo.
Il trasporto è stato alquanto efficiente e anche imbarazzante, in quanto sono stata trasportata in barella sulla bambulanza, l’ambulanza dei bambini, nascosta sotto le lenzuola ritrovandomi a sperare di non incontrare nessuna faccia conosciuta durante il tragitto reparto-ambulanza.
La bambulanza era davvero graziosa, con gli sportelli decorati da motivi allegri e disegni di personaggi Disney. Il personale davvero gentile è riuscito a sdrammatizzare durante il percorso.
Arrivata a Ponderano, hanno scaricato la mia barella e ho dato un’occhiata in giro. Mi sono sentita catapultata in un film americano come potrebbe essere Grey’s Anathomy: il pronto soccorso era enorme e la scritta “emergency” dava un’aria molto professionale, i reparti illuminati dalla tipica luce bianca delle serie TV americane, gli ascensori spaziosi e le stanze accoglienti. 
Da colonna sonora mi facevano i commenti di rammarico delle infermiere e dottoresse che, dopo aver lavorato per vent’anni nel vecchio ospedale, andandosene vi hanno lasciato un pezzo di cuore.
Insomma, mi sono sentita lusingata da tutta quella gentilezza e attenzioni.
E beh le cose, quando le faccio, io le faccio al meglio e mi è sembrato giusto che dovessi inaugurare il nuovo ospedale!

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