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Politica

Io non sarò mai sindaco

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Se io fossi sindaco di Biella ……. E via, la tiritera di quello che farebbe e quello che non farebbe mai. E’ il grande esercizio di queste settimane. Candidati ipotetici si sfidano già a chi la dice più giusta, a chi appare più originale, a chi può meglio rappresentare il nuovo. Qualcuno , qua e là, non so come, ha perfino fatto il mio nome. A me  fare il sindaco non interessa affatto. Non ho mire, non ho velleita’, gli scranni non mi attirano. Cari candidati e candidabili, nessuno nasce con la vocazione, levatevelo dal cervello ed evitate di dirlo,  nessuno è chiamato dall’alto a nessun gravoso compito e a nessun amaro calice (minchiate berlusconesche!). Fanno i sindaci splendide persone e cafoni  a denominazione d’origine controllata. Che anni di teatro, farsa e commedia scollacciata . Ne hanno fatte di tutti i colori. Hanno sempre azzerato quanto fatto dal sindaco precedente, così, senza motivo, per ripicca.  Hanno tolto le panchine dai giardini perché ci si sedevano i negri e i marocchini. Hanno dipinto scuole col sole celtico come opera imperitura per i posteri e la storia. Hanno fatto vigili di cartone con le loro facce di gomma, manifestoni pieni di minchiate, slogans sgangherati tra il bauscia e l’impunito, e spesso, spessissimo, hanno indebitato i loro comuni per i prossimi cinquant’anni. Soprattutto hanno aizzato comunità pacifiche e le hanno squassate in bande l’una contro l’altra armate. Paesucoli di trecento anime si sono accoltellate in  quattro o cinque liste contrapposte. Ogni coglionasso , preso dal fuoco della politica , si e’ proposto, ha stampato manifesti, ha inventato nomi di liste impossibili e ha chiesto il voto promettendo un fulgido avvenire. I sindaci per bene sono ricordati e nominati, hanno busti e vie  nei centri storici, erano riferimento  per tutti, ma soprattutto per chi non aveva o non poteva. Io non sono in grado di fare il sindaco: non ho la vocazione, odio l’intrallazzo e alla farse comunali preferisco da sempre le farse del palcoscenico. Finisco, mi tolgo trucco e parrucco e torno libero cittadino.

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