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Politica

Non ci sono più i comunisti di una volta

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Elvo Tempia ed Anello Poma si staranno rigirando nella tomba davanti a questo indecente Partito democratico

Caro Direttore,

credo di avere trovato, sia pure con fatica, il coraggio di confessare un mio pensiero che da tempo tenevo segreto e che oggi sento di poter  serenamente esternare: rimpiango con tutto il cuore il vecchio Partito Comunista Italiano. La nostalgia di quella straordinaria organizzazione politica – fermo restando il fatto che io ho sempre militato e continuerò a militare sul versante opposto – nasce nel momento in cui leggo sulla stampa locale le vicende pre-elettorali del modestissimo ed indecente Partito Democratico. Ad oggi – e siamo soltanto a metà gennaio 2014 – si fronteggiano ben 6 candidati che ambiscono alla poltrona di Sindaco della Città di Biella. Settimana dopo settimana la squadra di calcetto dei candidati si arricchisce di nuovi titolari e di qualche riserva. Intanto la Sen. Favero si è espressa in modo esplicito allorchè qualche amico (o nemico?) l'ha indicato come il miglior candidato Sindaco possibile: senza esitazione la senatrice ha risposto pubblicamente dicendo, in sintesi: "ma non sono mica così scema da lasciare il Senato per Palazzo Oropa!".

Dopo di che la squadra dei candidati ha iniziato gli allenamenti in vista di un appuntamento rispetto al quale il partito democratico lavora con grande impegno per… favorire Dino Gentile, il candidato del centro-destra. I miei capelli bianchi mi consentono di ricordare i tempi di Coda Spirito Mario, persona di grande serietà, capace di imporre il rispetto alla sua figura anche a chi, come me, era distante anni luce dalle sue posizioni. Ed il partito, compatto, con uomini come Elvo Tempia e Anello Poma capaci di tenere unito l'ambiente comunista non già imponendo il consenso, ma facendolo crescere con convinzione libera e piena da parte di tutti gli aderenti. Non c'erano problemi di salti generazionali (impersonati dai Renzi contro i Bersani ed i D'Alemna): giovani e meno giovani lavoravano tutti per il partito, per creare e mantenere una struttura al servizio di Biella e del Biella e, più ampiamente, dell'Italia.

Il vecchio Partito Comunista Italiano era vissuto orgogliosamente da operai, da disoccupati, da intellettuali e da tutti coloro che credevano alla sua capacità di cambiare la Nazione con una grande politica economica e soprattutto sociale. Ora i democristiani con tuta mimetica hanno occupato il partito, introducento un DNA diverso e .sbriciolando lentamente l'organizzazione lasciata in eredità da Togliatti, da Pajetta, da Longo e da tutti coloro che avevano creduto non ai posti di potere retribuiti, ma alla lotta politica. Ora il partito democratico è divenuto un outlet delle ambizioni personali di uomini senza una storia di sinistra e dunque senza robuste convinzioni e senza voglia di lottare.

Caro Direttore, non è un mistero la mia dichiarazione di fedeltà al Fascismo ed al pensiero di Mussolini: ma proprio per questo ricordo con grande rispetto i miei "nemici" comunisti e rimpiango le grandi ed importanti discussioni che la loro granitica unità e la loro straordinaria organizzazione riuscivano a trasferire in tutti gli organismi rappresentativi, dalla Camera al Senato, dai Comuni alle Province, dalle Regioni agli Enti Pubblici. Oggi siamo ridotti ad un Napolitano che viola apertamente la Costituzione imponendo scelte politiche e chiamando al potere uomini dfi Bilderbergf , di Goldman Sachs per aiutare la grande finanza speculativa internazionale. Alla faccia dei lavoratori e della politica sociale. Che brutto finale! Per loro fortuna Coda Spirito Mario, Elvo Tempia e Anello Poma hanno chiuso per sempre gli occhi senza vedere lo scempio di un partito ormai democristianizzato, conservatore, reazionario e capitalistico.

Ecco perchè, Direttore, credo di essere, a Biella, l'unico rappresentante di una sinistra ancora capace di stare dalla parte dei forconi e della povera gente.

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