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Cronaca

Viveva in una discarica di rifiuti ed escrementi

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Viveva in una discarica di rifiuti e escrementi
Il proprietario di casa chiede che qualcuno aiuti l’ex inquilina: «Nell’alloggio trovata una situazione disumana»
«E’ inimmaginabile capire a cosa siamo andati incontro quando abbiamo aperto la porta dell’alloggio affittato al terzo piano. Sporcizia accumulata negli anni, un appartamento completamente devastato da una donna che ha assoluto bisogno di essere aiutata».
Inizia così il lungo sfogo di un biellese che ha voluto rendere pubblica la propria storia. Nei giorni scorsi è stato intervistato da NewsBiella. Al giornalista Fulvio Feraboli ha raccontato la vicenda di cui è stato – suo malgrado – protagonista. Entrato in un alloggio cossatese di sua proprietà, affittato a un inquilina per alcuni anni, si è trovato davanti a una scena raccapricciante: la casa era ridotta a una discarica. «Non cerco denaro da lei – ha premesso l’uomo, rimasto nell’anonimato -, ma credo che questa persona abbia bisogno di aiuto».
La vicenda inizia alcuni anni fa, quando attraverso un’agenzia affitta l’appartamento a una donna, sentita solo qualche volta telefonicamente. L’inquilina vive da sola, con diversi cani, gatti e criceti. Nel 2014 le prime avvisaglie: i condomini iniziano a lamentarsi del suo comportamento e delle condizioni degli animali. «In quel momento – ha raccontato a NewsBiella – ho avvisato l’amministratore; è stato lui poi ad allertare comune e servizi sociali. Sempre solo perché si respirava aria maleodorante». Poi una storia già vista: l’inquilina inizia a saltare alcune rate condominiali e a tardare nei pagamenti. L’epilogo la scorsa settimana con lo sfratto. «Dentro abbiamo trovato qualcosa di disumano – ha spiegato ancora -. Oltre a ciò che si vede nelle foto, l’odore terribile. Una discarica inimmaginabile».
Ci sono danni per svariate migliaia di euro, ma questo non è il primo pensiero dell’uomo: «Parlando con mia moglie, ho pensato che questa donna per vivere in un posto simile dovesse avere molti problemi».
Il giorno seguente si reca dal sindaco Claudio Corradino, che gli dimostra il coinvolgimento degli assistenti sociali, che si sarebbero trovati con le mani legate: «Sembra di capire che non volesse farsi curare e che non abbia mai aperto la porta a nessuno. Viveva in casa con i suoi animali, i suoi topi, nel degrado più assoluto».
Pochi giorni più tardi, l’uomo riesce a parlarle telefonicamente, prova a dirle che forse ha bisogno di una mano, lei replica di stare bene “psicologicamente” e di avere solo necessità di un lavoro. Difficile capire come potesse mantenersi e procurarsi da mangiare: «Non immagino come potesse vivere in quell’alloggio: una discarica costruita negli anni».
Ora non si sa dove si trovi esattamente; pare “da amici”, insieme a suoi animali.

«Ha raccontato che prima di andarsene – conclude il proprietario – ha lasciato aperta una finestra, con legata una cordicella lunga fino al piano terra per permettere ai suoi topini, moltiplicati negli anni, di poter “evadere” perché non era più riuscita a trovarli. La signora ha bisogno di aiuto, voglia o non voglia. Qualcuno deve fare qualcosa».
Una vicenda di degrado e disagio assoluto. «Ha sempre rifiutato ogni forma di aiuto – ribadisce il sindaco -. La costituzione garantisce la libertà individuale e se la persona rifiuta di essere curata diventa difficile intervenire. Le segnalazioni in comune sono arrivate, abbiamo trasmesso tutto all’assessorato ai servizi sociali, ma non c’è stato verso di convincerla a farsi aiutare. Più volte abbiamo cercato di interagire, ma ha sempre messo un muro davanti, rifiutando ogni tipo di cura e assistenza. Viveva in condizioni estremamente difficili, ma è capace di intendere e di volere, quindi noi oltre un certo limite non possiamo andare».

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