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La partita che vale una stagione

La Biellese nello spareggio contro l’RG Ticino: in palio la serie D. Teatro dell’evento lo stadio “Silvio Piola” di Vercelli

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BIELLA – Forse nemmeno il più indecifrabile dei registi avrebbe immaginato un finale simile.

Per uno strano scherzo del destino, La Biellese si giocherà la promozione in serie D allo stadio “Silvio Piola” di Vercelli, vale a dire la tana degli acerrimi rivali della Pro.

L’appuntamento è fissato per domani, domenica 27 giugno, con calcio d’inizio alle 17, quando i bianconeri affronteranno l’RG Ticino nello spareggio che mette in palio appunto il grande salto nella massima categoria dei dilettanti. Appendice di un campionato strano, durato appena undici partite, ma che non ha mancato di riservare spettacolo ed emozioni.

Le due squadre hanno concluso in perfetta parità al primo posto nel girone A: 7 vittorie, 2 pareggio e una sconfitta, 27 gol fatti e 9 subiti. Pari anche lo scontro diretto, giocato lo scorso 9 sul sintetico di Corso 53° Fanteria. Due volte in vantaggio i lanieri, con un colpo di tacco di Latta al 18′ e con una sforbiciata di Facchetti al 63′, e due volte i verdi novaresi hanno trovato il pareggio, grazie all’incornata di Gibellini al 61′ e alla conclusione di Malvestio al 62′.

Vietato ai deboli di cuore il finale di stagione. L’RG Ticino aveva tre punti di vantaggio a tre giornate dalla fine, ma ha collezionato appena un punto in due partite osservando poi il turno di riposo all’ultima giornata. Arrivata a -1, domenica scorsa La Biellese aveva dunque la possibilità di operare il sorpasso e vincere il campionato, ma il pari di Trino ha rimesso in gioco di diretti rivali e “servito” lo spareggio.

Mentalmente sono gli avversari a stare meglio, è innegabile. Credevano di essere ormai spacciati e invece sono tornati prepotentemente in corsa per la vittoria finale. I bianconeri hanno invece dovuto metabolizzare la “mezza delusione” di una settimana fa, anche se la reazione dopo essere passati dall’1-0 all’1-2, il pareggio e l’aver “fatto la partita” nonostante l’inferiorità numerica per 80 minuti (più recupero) deve rappresentare una iniezione di fiducia non indifferente. Certo è che l’assenza di capitan Amos Agnesina, espulso per fallo da ultimo uomo al 9′ del match di Trino, è un problema da tenere nella giusta considerazione, una “bella gatta da pelare”.

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