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Piano anti fumo rivolto ai medici
Gli ambienti sanitari hanno non solo l’obbligo di proteggere il personale, i pazienti e i visitatori dall’esposizione di fumo passivo, ma anche la funzione di motivare i fumatori a smettere di fumare
Ha preso il via la terza edizione del corso di formazione a distanza (on-line) sul Rilancio del Piano Anti-fumo, rivolto ai medici dell’Ospedale degli Infermi e ai Medici di Medicina Generale del territorio di competenza dell’ASL di Biella, al fine di sensibilizzarli sull’importanza di intercettare per tempo i bisogni di salute dei propri assistiti. L’iniziativa formativa, alla quale aderiscono circa 90 medici, è stata progettata da Maurizio Bacchi, Direttore della Struttura Complessa Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’ASL BI e da Cornelia De Marchi, Dirigente Medico del Ser.T, con la collaborazione della Struttura Complessa Formazione e Comunicazione dell’ASL BI.
"Gli ambienti sanitari, più di ogni locale aperto al pubblico – si legge in una nota stampa dell'Asl – , hanno non solo l’obbligo di proteggere il personale, i pazienti e i visitatori dall’esposizione di fumo passivo, ma anche la funzione di motivare i fumatori a smettere di fumare. I professionisti sanitari rivestono un ruolo di primaria importanza per gli utenti nella lotta al tabagismo: devono farsi promotori di comportamenti salutari e fornire strumenti utili per raggiungere questo obiettivo; aiutare le persone a prendere conoscenza delle attività di consulenza e di trattamento psicologico e neurobiologico della malattia da fumo".
Con l’avvio di questa terza edizione del corso formativo, l’ASL BI prosegue il proprio percorso nell’ambito del progetto regionale “In rete per un ambiente sanitario senza fumo”, avviato nel 2012, prorogato nel 2013-2014 e promosso dalla Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, dalla Rete regionale Health Promoting Hospital (HPH) e dal Centro di Prevenzione Oncologica (CPO Piemonte).
A questa iniziativa aderiscono 12 aziende sanitarie ed ospedaliere del Piemonte, con l’obiettivo di facilitare processi orientati a contrastare il fumo di tabacco tra gli operatori sanitari, i quali rivestono l’importante ruolo di educatori della salute tra i pazienti.
Per il progetto “In rete per un ambiente sanitario senza fumo”, oltre ai corsi formativi, nei mesi scorsi l’ASL BI ha realizzato e successivamente distribuito ai dipendenti un questionario con l’obiettivo di raccogliere le singole esperienze nell’ambito del tabagismo, esplorando le seguenti aree: percezione delle politiche antifumo (rispetto del divieto, promozione della salute, offerta terapeutica) e abitudini personali al tabagismo (fumo attivo, fumo passivo). A rispondere sono stati circa 900 operatori dell’ASL BI, pari al 47,5% del numero complessivo di dipendenti.
Dall’indagine è emerso un numero di fumatori attivi inferiore rispetto a quando documentato fino a quel momento; la percentuale di coloro che hanno risposto all’indagine si è rivelata superiore rispetto alle precedenti rilevazioni, documentando particolare sensibilità ed attenzione al problema. Il 98% dei rispondenti ritiene che le politiche di promozione della salute siano strategiche per un’azienda sanitaria; inoltre, il numero di fumatori sul totale del campione è risultato pari al 16% e di questi il 25% appartiene alla dirigenza sanitaria, il 50% al comparto, il 5% all’area amministrativa e il 20% ad altre professioni. I luoghi preferiti per fumare sono risultati le aree esterne (50%), i corridoi (12%) e i servizi igienici (10%). Il 27% dei rispondenti (243 operatori) ha dichiarato che il divieto di fumo viene poco o per nulla rispettato, il 32% ha dichiarato di essere stato esposto almeno una volta al fumo passivo e il 42% dei rispondenti di non conoscere i trattamenti ambulatoriali offerti dall’ASL BI.
Spiega Paola Trevisan, Dirigente Medico della Direzione Medica Ospedale dell’ASL BI e referente aziendale del progetto “In rete per un ambiente sanitario senza fumo”: «Questi esiti sono stati presentati lo scorso 31 Maggio a Torino nell’ambito del primo Convegno regionale promosso dalle Asl e dalle Aziende Ospedaliere che aderiscono al progetto “In rete per un ambiente sanitario senza fumo, 2013-2014” e sono stati riproposti, sottoforma di poster, anche al 39° Convegno Nazionale ANMDO (Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere) lo scorso Settembre. Il poster è stato affisso in sede congressuale ed è stato inserito all’interno della raccolta dei documenti scientifici di ANMDO».
I dati raccolti nell’ambito dell’indagine tra i dipendenti dell’ASL BI hanno, infine, consentito di redigere un nuovo regolamento interno all’Ospedale degli Infermi sul tabagismo, che entrerà in vigore prossimamente.
Nel territorio regionale, la prevalenza dei fumatori si aggira attorno al 21%. Il peso sulla salute in termini di malattie, ricoveri e decessi attribuibili al fumo è notevole.
L’ASL di Biella offre numerose possibilità a chi intende smettere di fumare, presso il Servizio per le Tossicodipendenze (Ser.T) e grazie alle convenzioni in atto con Fondazione Edo ed Elvo Tempia e Lilt Biella.
Biella, 06/11/2013
S.O.S. Ufficio Pubbliche Relazioni Accessibilità e Comunicazione
Azienda Sanitaria Locale BI – Biella
Int. 015-3503968 – Fax 015-3503741
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