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Oggi, come sempre, maina
“Si Sbiella” la rubrica di Cecilia Sacco
Maina’ non è solamente un noto marchio dolciario italiano; esso è diventato parte del linguaggio giovanile, lasciandosi alle spalle il mondo dei panettoni. Inizialmente l’espressione estesa era ‘mai una gioia’, seguita da ‘mai na gioia’, fino a essere ridotta a ‘maina’. Il nuovo termine, nasce all’interno di una curva calcistica dello stadio Olimpico, durante una partita tra Roma e Catania. La formula rappresenta in modo ironico la condizione di non avere mai un successo o un po’ di fortuna. Naturalmente un’espressione di tale calibro si sposa a pennello con il disagio adolescenziale di questa generazione. il termine ha iniziato a farsi strada nel vasto mondo dei social network. Inizialmente veniva utilizzato con lo scopo di prendere in giro alcuni personaggi famosi e le loro disavventure: in seguito, come si poteva prevedere, la situazione è degenerata. Qualsiasi tipo di ‘sfiga’ ora viene commentata dai giovani con l’espressione ‘maina’. Naturalmente è subito entrato in circolazione l’hashtag #maina, associato a post che descrivono momenti di ‘sclero’ e ‘disagio’.
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