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I buoni risultati della sanità biellese, ma le liste d’attesa restano queste…

L’intervento di Rita De Lima, referente Tavolo Sanità del Pd, sulla sanità biellese.

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L’intervento di Rita De Lima, referente Tavolo Sanità del Pd, sulla sanità biellese.

Leggiamo paginoni su quanto la nostra ASLBI con l’aiuto della Regione Piemonte sia un esempio di buone prassi. Un plauso alla sanità biellese: il “Degli Infermi” è all’80° posto di una classifica che mette in fila 140 ospedali, e si piazza 5° nella graduatoria regionale. È un buon risultato? Perché così viene considerato.

Siamo consapevoli delle difficoltà in cui versano sia la sanità locale che quella piemontese, ma siamo altrettanto convinti del fatto che la responsabilità sia in capo a chi non ha saputo gestire le difficoltà e le gravi carenze che incidono pesantemente sulla qualità dei servizi alle persone.

Abbiamo più volte denunciato e lamentato i problemi che attanagliano la nostra ASLBI, senza nulla togliere al merito e alle fatiche dei professionisti che tutti i giorni lavorano instancabilmente in condizioni difficili. Sappiamo bene che una volta entrati in ospedale si è accolti, accuditi, accompagnati, curati al meglio, grazie al grande impegno di professionisti sanitari tutti (medici, infermieri, Oss. tecnici, eccetera).

Il vero tema, a ben guardare, è un altro, ovvero arrivare vivi in ospedale. Non è una battuta, perché tra lungaggini burocratiche, rinvii, agende chiuse, tour regionali per le visite, mancanza di controlli anche per le malattie più gravi molti pazienti si trovano ormai a dover affrontare gravi disservizi.

La carenza di personale medico non è imputabile a questa dirigenza ASL , ma è altrettanto evidente che la stessa dirigenza non sia stata in grado di organizzarsi per dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini. Il nostro ospedale ha abdicato alla cura di alcuni settori fondamentali e strategici come la prevenzione, ormai ridotta a qualche visita medica ambulatoriale, nella consapevolezza che la prevenzione resta basilare per la valutazione della salute dei biellesi, degli ambienti di lavoro e, conseguentemente, delle condizioni di lavoro. Non bastano i generici incontri che vengono organizzati per rispettare i requisiti e i punteggi richiesti dal PNRR per dichiarare che sul territorio è stata fatta la prevenzione. Occorre un investimento serio in strutture e personale, un lavoro continuativo di valutazione della qualità e delle condizioni di lavoro. Manca l’organizzazione.

La dirigenza ASLBI e la giunta regionale non hanno saputo dare ai cittadini le risposte giuste ai postulati che emergevano dal territorio. La sanità territoriale è ridotta al lumicino…

Lo spartito che i biellesi sentono suonare quando si rivolgono agli sportelli è sempre lo stesso: agende chiuse.

Con questo “stratagemma” si aggira il problema delle liste d’attesa: a febbraio la situazione era la seguente:

  • prima visita endocrinologica: 134 giorni;
  • prima visita neurologica: 149 giorni;
  • prima visita ostetrico-ginecologica al consultorio di via Caraccio: 77 giorni;
  • prima visita dermatologica: 224 giorni;
  • la maggior parte di TAC e risonanze magnetiche non ha date disponibili;
  • ecodoppler arti (sia superiori che inferiori): 207 giorni;
  • ecocardiografia: 311 giorni;
  • la maggior parte di elettromiografie ed ecografie non ha date disponibili.

E questi sono tempi d’attesa rilevati e a disposizione degli utenti sul sito internet ASLBI.

Come se tutto questo non bastasse, ci sono ulteriori problemi legati alle dimissioni del Dr. Longobardi in Gastroenterologia, dove rimane solo un medico…

Cosa viene fatto per fronteggiare una situazione così critica? Assolutamente nulla: le risposte sono un disco rotto: viene “movimentato” il personale in organigramma per fare da tappabuchi, e sguarnendo così altri servizi. Ai dirigenti viene cortesemente chiesto di arrangiarsi…

In estrema sintesi, questa è la situazione attuale.

Nonostante questo, sembra che non venga mai fatta una riflessione, che si cerchi una soluzione alternativa, che ci si prenda un impegno serio per affrontare e magari rispondere al disagio.

Ormai è iniziato il tour elettorale della Giunta CIRIO, con le due assessore biellesi Caucino e Chiorino che elargiscono munifiche promesse di soldi che arriveranno… per combattere le liste d’attesa. Si tratta di promesse già fatte anni fa, e ancora lo scorso anno, senza che nulla, assolutamente sia cambiato.

Tutta questa enfasi nel celebrare lo stato di salute della sanità biellese e piemontese sarebbe da evitare, probabilmente sarebbe il caso di scusarsi con i biellesi e dare finalmente un segnale di cambiamento, mandando a casa questa dirigenza incapace.

Da tempo , come PD,andiamo dicendo che occorre lavorare per riorganizzare la sanità. Certo, i miracoli non sono possibili, ma lavorare per migliorare una situazione vicina al tracollo è doveroso!

Rita de Lima
referente tavolo sanità PD biellese

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1 Commento

1 Commento

  1. Sonia ganz

    13 Marzo 2024 at 18:52

    ormai son tutti straricchi, che importa il lavoro ???? i malati ?? si arrangino……

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